La vertenza Fabbrica d'Armi, avviata dalle organizzazioni sindacali ternane dopo la rottura delle trattative con il vertice del Ministero della Difesa, è già arrivata all'attenzione di cinque parlamentari umbri. Nella mattinata di ieri il sindacato ha incontrato l'onorevole Gino Capotosti (nella foto) che ha assicurato tutto il proprio impegno per portare la problematica all'attenzione del sottosegretario della Difesa (e collega di partito, l'Udeur) Verzaschi. Nel pomeriggio invece invece è stato la volta dell'onorevole Leopoldo Di Girolamo che si è detto pronto a richiedere spiegazioni ai vertici della Difesa per il nuovo ritardo con cui viene affrontata l'approvazione della dotazione organica dell'ente di Terni, la realtà militare più grande dell'intera regione con oltre 400 dipendenti civili e militari. Di Girolamo ha poi assicurato che si attiverà anche presso i colleghi parlamentari a cominciare da Alberto Stramaccioni (membro della Commissione Difesa), Marina Sereni e Giampiero Bocci. “Sono i primi due parlamentari che abbiamo coinvolto per ragioni di tempo e disponibilità” hanno detto ieri i sindacalisti “ma a breve è nostra intenzione contattare tutti i rapresentanti umbri in Parlamento senza distinzione di partito”. Intanto sono state definite alcune iniziative. Scartata l'ipotesi di occupare il consiglio comunale nella seduta pomeridiana del prossimo 10 dicembre, i sindacati hanno ottenuto di poter parlare in quella sede al consesso municipale per denunciare la situazione che interessa la Fabbrica d'Armi. La mattina invece si terrà una conferenza stampa delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Come si ricorderà anche gli autonomi della Flp e Rdb hanno interrotto la concertazione dopo che il Ministero ha chiesto ulteriore tempo per riavviare l'intero disegno delle dotazioni organiche degli enti militari che appartengono all'area logistica dell'esercito.
FABBRICA ARMI: PARLAMENTARI UMBRI ACCOLGONO L'APPELLO DELLE OOSS
Sab, 01/12/2007 - 19:14