"Questa tipologia di offerta ricettiva costituisce ormai una componente fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio".
L’offerta ricettiva extralberghiera nei comprensori del Ternano, del Narnese, della Valnerina e dell’Amerino, secondo Confcommercio, è consistente.
“Questa tipologia di offerta ricettiva costituisce ormai una componente fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio, per i numeri che la rappresentano e per la dinamicità espresse dalle imprese”: il dato emerge dall’indagine promossa da Confcommercio Terni e Federalberghi Umbria, presentata il 25 gennaio scorso nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Terni, in un incontro dal titolo “Ospitalità e Territorio”.
Sulle 6.600 strutture regionali che offrono 97.988 posti letto, la ricettività extra-alberghiera concorre per il 93,3% delle strutture e per il 74,2 % dei posti letto. Su questi temi si sono succeduti gli interventi di Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio Umbria, Gianni Daniele, vicepresidente Provincia di Terni, Claudio Torcolacci S.P.S. Servizi Per lo Sviluppo, Ivana Jelinic, amministratore delegato ENIT, Simone Fittuccia, presidente Federalberghi Umbria, Paola Agabiti, assessore al Turismo Regione Umbria.
L’indagine
Considerate le finalità dell’analisi, lo studio del settore extra-alberghiero è stato circoscritto alle aziende maggiormente strutturate, ponendo il limite minimo di 10 posti letto.
Il questionario utilizzato per l’indagine, somministrato con il metodo CATI, è articolato in sei sezioni finalizzate a fornire informazioni e dati sugli aspetti maggiormente rappresentativi: descrizione della struttura, servizi offerti, organizzazione, commerciale, target clienti e piani strategici. L’indagine ha coinvolto 90 aziende, di cui 21 del settore alberghiero, che corrisponde al 52,5% del totale, e 69 di quello extralberghiero, pari al 39% del totale, localizzate nei comprensori ternano, narnese, amerino e della Valnerina.
Le prime offrono 1333 posti letto mentre gli intervistati dell’extralberghiero ne forniscono 1398. Entrambe le tipologie di offerta ricettiva sono presenti sul mercato con servizi di base ben strutturati e si rapportano con la clientela con una buona gestione dell’accoglienza, in grado di informare i turisti sul territorio e sulle eccellenze turistiche presenti. I due terzi delle strutture alberghiere hanno una formula organizzativa che evidenzia un mix tra soci, familiari e dipendenti, con un numero medio di 6 dipendenti. Nell’extralberghiero, invece, è prevalente la gestione familiare, e per l’ulteriore quota del 44% si riscontra un mix tra familiari e dipendenti, con un numero medio di 4 unità occupate. Per l’aspetto commerciale si rileva che la quasi totalità dei siti web degli alberghi è gestita internamente, e comunque il 58% dei siti dispone della sezione per le prenotazioni. Per i tre quarti degli intervistati, le transazioni commerciali sono gestite attraverso le OTA. Nel settore extralberghiero l’incidenza delle OTA per la vendita dei servizi interessa il 31% delle prenotazioni ed attraverso il proprio sito le strutture acquisiscono direttamente il 18% delle prenotazioni. Gli ospiti degli hotel per la metà hanno come scopo del viaggio il turismo classico, mentre il 43% rientra nella categoria “affari”. Nel settore extralberghiero, l’80% degli ospiti soggiorna a fini turistici ed il 17% per affari. Il 38% degli arrivi è costituito da famiglie con bambini, e anche in questo caso la fascia di assoluta prevalenza è quella degli adulti, per due terzi italiani provenienti prevalentemente dal centro e dal centro-sud.
Per entrambi i settori dell’offerta ricettiva, sul versante strategico, gli operatori si dichiarano disponibili ed interessati a condividere e partecipare alla realizzazione di piani strategici di sistema, in una visione unitaria regionale.