Inizieranno mercoledì mattina le operazioni peritali disposte dalla magistratura sui supporti informatici sequestrati all’ex primario di chirurgia pediatrica, Antonino Appignani, arrestato per concussione per aver preteso una mazzetta da un collega. Secondo quanto stabilito dal sostituto procuratore Mario Formisano, titolare del fascicolo, un esperto dovrà fare una copia del contenuto del suo pc e di due hard disk. Gli inquirenti cercano dunque tracce di quanto gli contestano e, per farlo, hanno scelto la strada dell’accertamento tecnico non ripetibile.
L’ex primario era stato arrestato lo scorso 19 maggio in ospedale a Perugia dopo che, il collega Alfredo Garzi, dopo averlo denunciato ai carabinieri, gli aveva consegnato delle banconote preventivamente numerate e fotocopiate dai militari. Lui aveva provato a sostenere che si trattava del pagamento per un quadro, ma inquirenti e gip non gli hanno creduto.
In sede di interrogatorio di garanzia poi aveva annunciato la sua volontà di dimettersi e, in questo modo, il giudice gli aveva concesso l’obbligo di dimora al posto dei domiciliari.
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Le dimissioni sono state depositate una decina di giorni fa e adesso, dopo l’atto formale, all’ospedale verrà nominato un nuovo primario di chirurgia pediatrica.
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In particolare, secondo quanto ricostruito nell’indagine dei carabinieri di Assisi, Appignani avrebbe preteso dodicimila euro lo scorso anno per proporre al senato accademico dell’università di Perugia l’attivazione di una convenzione che poi ha permesso al collega Alfredo Garzi, ordinario all’università di Salerno, di portare avanti un progetto tra i due atenei e lavorare all’ospedale di Perugia. Poi quest’anno Appignani avrebbe preteso altri soldi per proporre la proroga ed è scattata la denuncia. Di lì le indagini, agli atti ci sono anche le molte conversazioni tra i due che Garzi ha registrato e l’arresto in flagranza. Adesso si scava nei computer in cerca di altre prove.
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