Il 30 agosto è arrivato in Regione il piano di liquidazione unico delle Comunità montane, secondo il quale una unificazione delle attuali gestioni liquidatorie potrebbe portare ad un saldo attivo di 2 milioni di euro. Se risulterà una strada percorribile, ha detto l’assessore Bartolini in Prima Commissione regionale, verrà emanata una norma per l’unificazione delle gestioni liquidatorie.
Parallelamente in sede Anci è stato avviato un comitato tecnico-politico per avviare ad percorso da condividere. Ma servono ulteriori approfondimenti. Per questo la Commissione convocherà delle audizioni in merito.
Le Comunità montane sono state soppresse in Umbria con la riforma endoregionale 23/11. La Regione ha poi provveduto a trasferire tutte le funzioni tecnico operative ed i costi integrali del personale delle Comunità montane, tutte in liquidazione, nell’Agenzia forestale regionale.
Nei giorni scorsi, durante il Question time, Bartolini aveva risposto ad un’interrogazione sul tema da parte del consigliere Sergio De Vincenzi (Misto-Umbria next), con cui si chiedevano chiarimenti sull’operatività delle funzioni di questi enti disciolti. Perché le ex Comunità montane, pur commissariate, svolgono ancora funzioni di natura autorizzativa, certificativa e di controllo, come anche di quelle di cura del territorio, prevenzione del dissesto idrogeologico, sicurezza dei cittadini e lo sviluppo delle attività agro-zootecniche, paesaggistiche e turistiche. Con evidenti problemi legati allo squilibrio fra il personale tecnico dipendente in organico (oltre 160 dipendenti pubblici) e la mole enorme delle importanti funzioni svolte.
In quell’occasione l’assessore Bartolini aveva spiegato che “la Regione ha dato avvio al processo attuativo. Lo scorso luglio c’è stata una riunione con il comitato esecutivo dell’Anci e siamo arrivati alla conclusione di costituire un tavolo tecnico che porti, entro la fine dell’anno, ad una soluzione per chiudere l’esperienza delle Comunità montane, con il trasferimento delle funzioni alle forme associative dei Comuni. Con l’Anci individueremo le migliori soluzioni. Il tavolo tecnico ha un mandato breve, di un mese. Al termine di questo lavoro tecnico potrò essere più preciso”.