Un ordine del giorno per la costituzione di una cabina di regia regionale sui problemi causati nell’Orvietano dall’esondazione del fiume Paglia è stato presentato da Andrea Sacripanti (Pdl) e Giorgio Santelli (Sel) e sottoscritto dal presidente della III Commissione consiliare Mauro Paci.
“L’alluvione dello scorso novembre – si legge – ha causato l’esondazione del fiume Paglia che ha provocato ingenti danni a infrastrutture e a beni immobili e mobili di proprietà privata, determinando un’emergenza nazionale che si è estesa ben oltre il bacino del Paglia mettendo a rischio lo stesso bacino del Tevere e la sicurezza di Roma; a tutt’oggi sono stati effettuati due studi da parte dell’Università di Perugia e del Cnr aventi ad oggetto le dinamiche del flusso completo del fiume Paglia e dei suoi affluenti, al fine di predisporre un progetto complessivo di contenimento dei danni e di la messa in sicurezza dei luoghi attraversati dal medesimo fiume nell’eventualità di nuove emergenze; nonostante tali studi, che costituiscono un utile strumento per la definizione di un piano di intervento organico, al momento non esiste una cabina di regia in grado di coordinare tutti gli enti, consorzi e società private che, con competenze diverse, sono titolari di funzioni specifiche per quanto riguarda il controllo e la messa in sicurezza del fiume e dei suoi territori;il frazionamento di competenze e funzioni, la disorganicità e il mancato confronto dei progetti di intervento, l’assenza di priorità comuni, il mancato coordinamento tra istituzioni che dovrebbero garantire la copertura economica dei lavori necessari, pregiudicano la messa in sicurezza delle popolazioni residenti in tempi utili ad evitare ulteriori danni a cose e persone in caso di nuove emergenze;l’assenza di una chiara filiera di comando, rischia di rendere vano qualsiasi intervento che, se non ben coordinato nei tempi, rischia addirittura di peggiorare la tenuta del fiume in caso di nuove violente precipitazioni; il Commissario regionale della Protezione civile, ha assicurato che entro il mese di agosto saranno pubblicati i bandi per gli interventi sui beni immobili ed i beni mobili registrati per i cittadini e le imprese del territorio orvietano colpiti dall’alluvione dello scorso mese di novembre e che, pertanto, il 25% dei fondi, pari a complessivi 46,4 milioni di euro sarà destinato per interventi di indennizzo a privati ed imprese mentre, il restante 75% verrà utilizzato per le infrastrutture, come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 23 marzo”.
I consiglieri firmatari chiedono, pertanto, che “il Consiglio provinciale dia mandato al presidente della Provincia di promuovere presso gli organi regionali la costituzione di una cabina di regia unica che coordini le attività dei vari enti, istituzioni e società private ed intervenga in tempi rapidi sulle seguenti urgenze: controllo e vigilanza sui tempi e sulle procedure di indennizzo e sulla destinazione delle risorse destinate alle infrastrutture; completamento dell’opera di rimozione e di ripulitura dai detriti, legnami, ecc, dei luoghi colpiti dall’alluvione;predisposizione di un piano di intervento organico che sia in grado quanto più possibile di garantire, in caso di future nuove emergenze, la sicurezza dei cittadini ed il contenimento dei danni ai luoghi attraversati dal fiume;coordinamento con le altre regioni limitrofe attraversate dal fiume Paglia per la predisposizione del progetto di cui al punto precedente;messa in sicurezza e ripristino dei luoghi insistenti nel Parco urbano del Paglia (laghetti, passeggiata, ponte, ecc.)”.
Nel ringraziare Mauro Paci (Pd) per avere dedicato, in qualità di presidente della III Commissione, “varie sedute all'approfondimento delle problematiche connesse al post alluvione consentendo di attivare una serie di contatti con le associazioni orvietane che si sono costituite per la tutela del territorio interessato”, Sacripanti e Santelli auspicano la costituzione di “uno strumento snello in grado di superare i gravi ritardi dovuti principalmente al fatto che i vari enti, istituzioni e società private chiamati ad intervenire per le rispettive competenze, si sono mossi finora in modo non organico ed unitario”.