Gli esami di maturità si avvicinano e, come ogni anno, rimbalzano su internet le notizie più svariate sulle possibili tracce ministeriali. Leggende metropolitane che danno (false) speranze su quello che accadrà ai tanti maturandi all’apertura delle buste provenienti dal Ministero dell’Istruzione, e che assumono il carattere di certezza per molti ragazzi che perdono ore intere in rete alla ricerca di anticipazioni sulle tracce, a volte rimettendoci del denato alla ricerca della chimerica soffiata giusta. Torna così per il settimo anno la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, lanciata da Polizia Postale e dal portale Skuola.net con l’obiettivo di debellare il fenomeno ed evitare che gli studenti, oltre a perdere del tempo prezioso per una preparazione ed uno studio adeguati.
Un messaggio “antibufale” diffuso dalle forze dell’ordine che garantirà la possibilità agli studenti maturandi di non incappare in errori e false interpretazioni. Il messaggio è stato racchiuso in un video, intitolato Maturabuster, come una sorta di “acchiappa bufale” per gli esami di maturità. Un messaggio per tutti è che non si possono usare dispositivi elettronici durante lo svolgimento delle prove di esame, ma che i professori non controllano telefoni cellullari, nè possiedono strumentazioni particolari in grado di rilevare la presenza di smartphone. E inoltre il messaggio più importante: su internet non circolano le tracce giuste delle prove.
La ricerca – La conferma si trova nella ricerca realizzata proprio da Skuola.net, per la Polizia di Stato, su un campione di circa 2.500 studenti del quinto anno. Ben 1 su 5 crede di poter trovare su internet le tracce delle prove d’esame e quasi altrettanti sono convinti che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando. L’opinione è totalmente falsa: il controllo della rete non avverrà su questa scala.
Il controllo dei telefonini – Ma il campionario delle false credenze non termina qui: ben il 45%, poi, teme di poter essere letteralmente “perquisito” dai professori presenti in commissione, mentre circa il 18% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante il dato di quel 10% dei maturandi che, invece, si aspettano di trovare in dotazione dei commissari d’esame strani dispositivi di rilevamento magnetico contro i telefonini. Se poi gran parte dei ragazzi è cosciente, tuttavia, che essere trovati ad usare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (95%), rimangono le incertezze per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per ben 2 ragazzi su 5, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno mentre la prova è in pieno svolgimento, convinzione pericolosamente sbagliata.
Le regole del gioco – Rispetto al 2014 si può notare una migliore conoscenza dei maturandi delle regole del gioco: infatti 12 mesi fa ben 1 su 3 era convinto che su internet si potessero trovare le tracce di Maturità in anticipo, mentre 1 su 4 temeva che i telefonini degli studenti fossero sotto controllo. Un trend che conferma la bontà delle campagne informative svolte precedentemente. L’iniziativa “antibufale” si serve delle forme di comunicazione e degli strumenti preferiti dai giovani per veicolare i messaggi di sensibilizzazione, ed è finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame.
“L’esame di maturità è uno dei primi banchi di prova per i nostri giovani – afferma Roberto Sgalla, Direttore Centrale per le Specialità della Polizia di Stato -, pertanto quello che mi sento di consigliare ai ragazzi è di non inseguire sulla rete le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d’esame. Altrimenti – conclude Sgalla – si corre il rischio di perdere tempo prezioso e la concentrazione necessaria per affrontare una prova così importante”.
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