La crisi idrica che sta interessando tutta l’Italia è nelle cronache quotidiane. Anche nel nostro territorio si è assistito da settembre 2016 ad una riduzione delle piogge di circa il 40% con le sorgenti che hanno una portata in forte calo (del 10-15% quelle maggiori come l’Argentina e Rasiglia, del 25 fino addirittura al 35% quelle minori come le Vene del Tempio di Campello e Acquabianca). In generale possiamo però dire che se si fa un uso corretto dell’acqua (solo a fini idropotabili), gli effetti della crisi saranno sicuramente contenuti.
L’ampio programma di ricerca perdite infatti, che ha impiegato 1.500.000 euro nel triennio 2014-16, il ricorso a trasporto con autobotti, iniziato già in primavera, svolti da Valle Umbra Servizi, riescono, per ora, a garantire la fornitura. I grandi acquedotti stanno reggendo infatti l’impatto, nonostante l’aumentata richiesta e la riduzione delle portate; va meno bene nei piccoli impianti dove a volte si registrano maggiori criticità. Ovunque però i livelli di acqua nei serbatoi recuperano ampiamente con qualche goccia di pioggia, a testimonianza che le ordinanze comunali che vietano l’uso dell’acqua dell’acquedotto per fini non potabili non sono da tutti rispettate.
La Valle Umbra Servizi ricorda quindi a tutti i cittadini che in situazioni di crisi idrica come quella attuale (una delle più gravi da decenni), l’acqua del pubblico acquedotto non può essere usata per irrigare orti e giardini, riempire piscine, lavare automezzi, pulire le strade. Le amministrazioni comunali stanno facendo controlli per assicurare il rispetto di queste regole e consentire quindi che l’acqua venga erogata con continuità.
Nel sito della Valle Umbra Servizi http://www.vusspa.it/acqua/in-primo-piano/127 si possono trovare alcuni consigli per ridurre il consumo e salvaguardare quindi questa importantissima risorsa.