Angelica Trenta
Da quando, un paio di settimane fa, abbiamo sollevato il problema delle tasse e quello del cattivo impiego dei soldi pubblici, il sindaco Di Girolamo – da solo in coppia con il suo vice Paci – non fa che autoincensarsi, sottolineando quanto l'attuale amministrazione sia stata brava: ha abbassato le tasse, attuato una spending review, ma al tempo stesso ha anche investito. Insomma uno scenario davvero idilliaco, quello prospettato dal primo cittadino.
Purtroppo per lui e per i cittadini ternani, però, i numeri non mentono: in realtà le tasse locali sono aumentate in cinque anni da 36 a 42 milioni, mentre la revisione di spesa ha pesato più sui servizi ai cittadini (asili, case di riposo e assistenza) che sulla macchina burocratica: sono 8 milioni, infatti, i fondi risparmiati sui servizi a fronte dei 5 milioni risparmiati sul Palazzo.
Per quanto riguarda, poi, gli investimenti, i due terzi sono andati in uffici e urbanistica, mentre sulle scuole, sulla cultura e sull'ambiente la Giunta ha investito in tutto meno del 7%.
Se il premier Matteo Renzi ci sta abituando a molti proclami, ma i fatti ancora non si vedono, dell’operato della giunta Di Girolamo, invece, vediamo i fatti – nefasti per la città – totalmente ribaltati dai proclami.
Il Sindaco parla di una Terni che non esiste, e visto che gli piace molto citare le classifiche, vale la pena di ricordare quella del Sole 24 ore del Febbraio 2013 che vede Terni tra i Comuni con più sprechi per uffici e burocrazia: secondo i parametri di spesa ottimale calcolati dal Copaff (Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale) in base alle caratteristiche del territorio e alla quantità di servizi offerti, il Comune di Terni – se fosse efficiente – dovrebbe spendere per gli uffici comunali e tutto l’apparato burocratico 18,9 milioni di euro: ne spende invee 23 milioni: oltre 4 milioni di euro in più. Il 21,4% delle spese degli uffici potrebbe insomma essere risparmiato attuando una migliore gestione. Una gestione che mi impegno ad attuare con la mia futura giunta a cinque stelle.