Si è spento, all’età di 92 anni, Ermanno Chiatti, il padre di Luigi, definito “il mostro di Foligno”, dopo aver assassinato i piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci.
Una tragica vicenda che ha segnato la vita del dottor Ermanno Chiatti, tra dolore e sospetti. Insieme alla moglie Giacoma Ponti, morta qualche anno fa, Ermanno Chiatti aveva deciso nel 1975 di adottare quel figlio, Luigi, dal comportamento introverso ed a volte violento, tanto da ricorrere alle terapie di una psicologa romana. Luigi Chiatti in realtà nacque come Antonio Rossi, figlio di Marisa Rossi, una giovane cameriera che, non avendo disponibilità economiche per accudire il figlio, lo abbandonò dopo la nascita. Un trauma indelebile nella mente del piccolo Antonio, vissuto in un orfanotrofio a Narni sino a 5 anni, prima di essere adottato dai coniugi Chiatti a Foligno, e di diventare, appunto, Luigi Chiatti.
Fino a quel terribile 6 ottobre del 1992, quando venne ucciso Simone Allegretti, il cui corpo fu ritrovato due giorni dopo. I carabinieri trovarono un biglietto del presunto omicida, con l’indicazione di dove fosse il corpo del piccolo e la volontà di colpire ancora. Un omicidio seguito, neanche un anno dopo (era l’11 agosto del 1993) da quello di Lorenzo Paolucci. Un duplice omicidio di minori che mise in allarme l’intera comunità di Foligno. Il corpo del piccolo Lorenzo fu trovato poco distante dalla villetta dei Chiatti. Luigi, fermato, confessò subito l’omicidio, spiegando il suo folle piano di voler vivere insieme ai suoi piccoli “amici”, poi uccisi.
Di fronte ai giudici, Ermanno Chiatti, distrutto, si avvalse della facoltà di non rispondere. Una decisione che fu salutata con un applauso di scherno da parte del pubblico presente nell’aula. Nei confronti dei coniugi Chiatti, in molti hanno nutrito il sospetto che avessero in qualche modo coperto quel loro figlio problematico. Parlò invece in aula Giacoma Chiatti, che raccontò i tanti problemi di quel bambino, poi divenuto ragazzo. “Ho desiderato che morisse anche lui”, disse in lacrime.
Condannato a due ergastoli in primo grado, Luigi Chiatti ottenne poi in appello la riduzione della pena a 30 anni di carcere, sentenza confermata dalla Cassazione. Il 3 settembre 2015, scontata la sua pena nel carcere di Prato, è stato trasferito nella struttura Rems (struttura che ha sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari) in Sardegna. Non ha potuto dunque assistere ai funerali del padre adottivo (celebrati nella chiesa di Santa Maria Infraportas) come fu per le esequie della madre Giacoma.
Mostro di Foligno, Luigi Chiatti dal carcere alla Rems in Sardegna