Stessa tecnica: prenota un posto nella struttura facendosi prenotare il cellulare da sconosciuti: stavolta viene riconosciuto e denunciato
Aveva chiesto in prestito il telefono a un ragazzo per prenotare la stanza di un albergo. L’uomo, un cittadino italiano classe 1986, dopo aver trascorso la notte nella struttura, adducendo delle scuse alla titolare, si era allontanato senza pagare facendo perdere le proprie tracce.
La proprietaria della struttura aveva quindi cercato di contattarlo richiamandolo al cellulare, ma era rimasta sorpresa quando, a rispondere alla chiamata, era stato un giovane, totalmente ignaro della vicenda. Il giovane aveva spiegato di non aver soggiornato nella sua struttura, bensì un uomo – a lui sconosciuto – al quale aveva prestato il telefono per effettuare la prenotazione.
La donna, presentatasi in Questura per formalizzare la querela, ha riferito agli agenti quanto accaduto, spiegando che, al momento del check out, il 36enne si era dileguato di corsa.
Dopo qualche giorno, il ragazzo che aveva aiutato l’uomo prestandogli il telefono, mentre era intento a passeggiare nei pressi del Tribunale di Perugia, ha notato il 36enne in compagnia di due ragazzi. Dopo aver avvisato i propri genitori, questi hanno immediatamente chiamato la polizia di Stato, richiedendo l’intervento di una volante.
Giunti sul posto, gli agenti hanno preso contatti con il richiedente che ha raccontato quanto accaduto qualche giorno prima, indicando poi il 36enne che, in quel momento, era intento a parlare con due ragazzi.
Gli operatori hanno avvicinato l’uomo, apprendendo dai due giovani – fermi in quel momento con lui – che li aveva avvicinati per chiedere loro di poter effettuare una chiamata con il loro telefono, perché il suo cellulare era scarico e aveva necessità di prenotare un albergo per trascorrere la notte. Insomma, la procedura già utilizzata per dormire in albergo a scrocco.
I poliziotti, a quel punto, hanno identificato l’uomo constatando che, oltre essere gravato da numerosi precedenti di polizia per insolvenza fraudolenta, aveva a suo carico anche un provvedimento di rintraccio in atto.
Dopo averlo accompagnato in Questura per una compiuta identificazione e le attività di rito, il 36enne è stato deferito all’autorità giudiziaria per il reato truffa.