“Con quali criteri era stato assunto dalla Asl di Terni l'uomo accusato dalla magistratura di riciclaggio, usura e traffico d'armi?”: a questa interrogazione di Raffaele Nevi (Fi) ha risposto, nel question time di stamani in consiglio regionale, la presidente della giunta, Catiuscia Marini.
La presidente ha spiegato che la persona in questione, arrestata lo scorso 3 dicembre “ha usufruito di procedure diverse da quelle per l'assunzione del personale amministrativo delle aziende sanitarie, rientrando con i suoi requisiti in quanto prevede la legge 68 per i posti riservati ai disabili. Nei confronti di queste persone viene compiuta una verifica solo dei requisiti, dopo l'acquisito parere favorevole del Centro per l'impiego di Terni. Prima dell'ingresso, la Asl è obbligata a richiedere se ci sono carichi pendenti, documento regolarmente rilasciato dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, dal cui casellario giudiziale non risultava nulla. La Asl ha quindi proceduto all'assunzione. Non erano presenti aspetti discrezionali rientrando il caso nelle procedure per i posti riservati alle categorie protette”.
Nevi si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta della presidente: “E’ importante – ha detto – aver appurato che non c'è stata discrezionalità, soprattutto per fugare dubbi su contatti con un sistema malavitoso”.