di Leopoldo Di Girolamo (*)
“E’ veramente stupefacente che il consigliere Melasecche insista ad arrampicarsi sugli specchi per sostenere falsità, mostrando inoltre perfino scarsa memoria degli stessi propri atti.
E’ bene ricordare che la mia Amministrazione, a partire dal suo primo bilancio preventivo alla fine del 2009, si è posta il problema di accertare e definire una questione, quella dei rapporti economici tra Comune e Asm, che era rimasta irrisolta da 25 anni, inclusi i 7 in cui lo stesso consigliere ha avuto rilevanti responsabilità di governo della città.
Per questo abbiamo subito istituito una commissione mista, sotto il coordinamento del vicesindaco Paci, che ha ricostruito dettagliatamente e puntualmente, atto per atto, fattura per fattura, con un lavoro certosino durato un anno e mezzo, tutto quello che è intercorso tra Comune e Asm in un quarto di secolo.
Altro che volontà di mantenere segreti: al contrario abbiamo voluto (per primi, lo ripeto) fare assoluta chiarezza e definire finalmente in modo certo questa problematica, che sarà ora, sulla base dei risultati del lavoro della commissione, esaminata, discussa e approfondita nelle sedi istituzionali deputate.
Ma a questo evidente stravolgimento della verità si accompagna, nel caso del consigliere delle opposizioni, anche un sorprendente deficit di memoria personale: risulta infatti agli atti che nel 1998 l’allora assessore ai lavori pubblici Melasecche sia stato messo ufficialmente a conoscenza, da parte del ragioniere capo di palazzo Spada, che l’ASM dichiarava crediti verso il Comune di oltre 14,3 miliardi di lire (quasi 7,5 milioni di euro, ben più quindi delle cifre di cui si è parlato nei giorni scorsi). Nella stessa nota, inviata anche all’allora Direttore generale e all’assessore al bilancio dell’epoca, si fa riferimento inoltre perfino a fatture per le quali era in dubbio il finanziamento dell’atto all’ordinazione della spesa.
La conclusione è semplice ed evidente: stiamo portando a conclusione un lavoro 'arretrato' meritorio, trasparente e utile per l’amministrazione e per la città anche per conto di chi, come il consigliere Melasecche, all’epoca era probabilmente disattento o altrimenti indaffarato”.
(*) sindaco di Terni
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