A 12 anni raggiunse a piedi le miniere di carbone di Carbonia da un piccolo paesino dell’entroterra della Sardegna, Lei, percorrendo a piedi almeno 170 km: impiegò 6 giorni. Poi, durante la Seconda Guerra Mondiale, arrivò in Umbria, a Perugia. Ed al termine del conflitto bellico conobbe una orfana di guerra di Spoleto, Elena Coccetta, che sarebbe poi diventata sua moglie. E’ stata una vita intensa quella di Salvatore Pintore, che sabato 12 luglio ha compiuto 103 anni, circondato dall’affetto dei nipoti e pronipoti e della nuora.
Nato a Lei, un paesino in provincia di Nuoro, nel 1922, ad appena 6 anni iniziò a portare i maiali al pascolo. A 12 anni raggiunse a piedi Carbonia, attiva cittadina mineraria, in cerca di fortuna, dove rimase per qualche tempo per poi tornare nel suo paese di origine. Poi la chiamata alle armi, durante la Seconda Guerra Mondiale. Venne quindi mandato a Perugia, dove fece da attendente ad un graduato. Ed in Umbria è poi rimasto tutta la vita, rimanendo però legato alla sua terra d’origine dove ha ancora familiari e conoscenti. Conobbe infatti Elena Coccetta, una spoletina orfana di guerra, che poi sposò e da cui ha avuto due figli maschi. Qui mise su anche un’azienda nel settore edile ed ora, dopo la scomparsa della moglie, vive insieme ai familiari, pienamente autosufficiente nonostante l’eccezionale età raggiunta.