Da sempre Silvia ha coltivato la passione per il viaggio e le barche e, nel corso del tempo, ha deciso che queste due passioni potevano trovare una sintesi
Da un lavoro fisso come responsabile marketing di un’azienda di Terni, una vita circondata da affetti, alla riserva naturalistica di Linton Bay Marina, a due ore a sud di Panama City; l’occasione della vita non si presenta due volte, così Silvia Latini, ragazza di 31 anni di Terni, ha lasciato la conca per realizzare il sogno della sua vita.
Partenza per Panama City
Da sempre Silvia ha coltivato la passione per il viaggio e negli ultimi anni anche quello per la vita di barca. Nel corso del tempo, ha deciso che queste due passioni potevano trovare una sintesi per una esperienza lavorativa. Dopo aver valutato più offerte di lavoro in questo ambito, Silvia ha trovato l’occasione giusta per partire; un lavoro come hostess di barca a Panama, o meglio alle Isole di San Blas. “La quarantena ha inciso molto su questa mia scelta. Sono una persona molto frenetica e difficilmente mi lascio del tempo per pensare e per riflettere un po’ – spiega Silvia – e invece quella situazione specifica mi ha portato a riflettere sulla mia vita. Spesso mi sono domandata ‘ma sono veramente felice?’ e ‘sto veramente facendo nella mia vita quello che desidero?’“.
Una vita stravolta “Tutto è possibile se si vuole qualcosa”
“Per me è stato proprio un cambiamento totale perché non solo mi sono trasferita oltreoceano, ma ho anche completamente cambiato il lavoro che facevo. Questo per dire a tutti che in realtà tutto è possibile nella vita se si vuole, basta mettersi un po’ in gioco. A Terni sicuramente ho lasciato i miei affetti che sono la cosa che manca di più, ma per il resto sono sincera, non mi sento di aver lasciato nulla, anche se amo l’Italia”. Silvia ha trovato una realtà completamente diversa e anche la sua scelta, quella di lavorare in piccole barche, e non in yacht dove avrebbe potuto guadagnare di più, testimonia una vocazione intimistica e la voglia di assaporare il valore del tempo.
La riscoperta ‘del tempo perduto’
Essere in una realtà come questa, ogni giorno circondata dalla natura e dal mare, ha cambiato le sue giornate e ha dato un nuovo valore alla parola lavoro. Silvia non si sveglia più con la frenesia e l’ansia di dover assolvere i vari compiti della giornata: “I ritmi sono quelli dell’America latina, lenti. Quando non lavoro, ho imparato a rilassarmi, a prendere il giusto tempo per me, a godere degli attimi di tranquillità. Il mare mi ha sempre ispirato questo, ed ora lo sta facendo ancora di più”. Una vita che Silvia definisce parallela rispetto a quello che sta accadendo nel resto del mondo in piena emergenza pandemica: “È come essere fuori dal mondo e vivere una realtà parallela; qui alla marina di Linton Bay poi, non ci sono casi Covid, non ci sono lockdown o restrizioni e solo per questo, è un paradiso”.
L’incontro con Colin e il giro del mondo in catamarano
“Sono convinta che conoscere nuove persone apra nuove porte e possibilità. Questo è quello che è accaduto a me perché un mese fa, mentre lasciavo il lavoro come hostess di barca, ho incontrato Colin, un ragazzo della Nuova Zelanda, che ha acquistato un catamarano danneggiato da un uragano e che ora sta rimettendo in sesto con il suo amico Jamie per poter fare il giro del mondo. Ho parlato a lui del mio sogno di voler viaggiare e da li la proposta di far parte della sua crew. Così, tra due o tre mesi, partirò con loro per il giro del mondo in catamarano. E’ il coronamento di un sogno”.
Il viaggio continua
“La conoscenza delle persone e i rapporti umani sono importantissimi, aprono nuove porte e a me è successo proprio questo. Sono venuta qua per lavorare come hostess su una barca con un contratto di un anno e lo stipendio garantito ogni mese ma dopo tre mesi ho conosciuto Colin ed ho iniziato a lavorare per lui facendo delle riprese video per il suo canale youtube ‘Parlay Revival’ e tra due mesi partirò come crew per il giro del mondo in barca”. Il viaggio continua e, come testimoniato da Silvia, può continuare, o iniziare, per tutti.
Articolo modificato l’11/04/2021 alle ore 11.00