Sono arrivati da tutta Italia i circa 170 medici oncologi, tutti under 40, che stanno partecipando a Perugia, alla Posta dei Donini a San Martino in Campo, al convegno nazionale Aiom Giovani 2018, organizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica. E centrale, nella due giorni che si concluderà oggi, oltre al tema della cura dei tumori c’è anche quello sulle fake news in tema di terapie e prevenzione del cancro.
L’iniziativa dell’associazione che riunisce i medici oncologi rinsalda il legame con l’Umbria: “Il convegno è stato ideato a Perugia circa 12 anni fa – ricorda la dottoressa Stefania Gori, presidente nazionale Aiom – e anche quest’anno abbiamo un nutrito gruppo di giovani oncologi. Alcuni di loro vengono ad illustrare le novità che sono emerse in congressi nazionali e internazionali a livello di letteratura scientifica, altri invece ad aggiornarsi in un confronto continuo con i senior oncologi”.
Tra i temi-chiave di questa edizione, intitolata “News in Oncology”, che si è aperta con la premiazione dei lavori di tre giovani oncologi (Alice Menichetti di Padova, Federico Nichetti di Milano e Francesca Poggio di Genova), c’è la lotta alle bufale sul cancro. “Le fake news – spiega Gori – sono un grosso problema a tutti i livelli, ma questa problematica è particolarmente temibile quando riguarda l’oncologia perché si possono diffondere, ad esempio, informazioni errate su stili di vita da seguire per prevenire un cancro. Le fake news possono anche indicare trattamenti antitumorali che non hanno alcuna efficacia dimostrata, non permettendo quindi ai pazienti oncologici di seguire trattamenti che invece potrebbero determinare, in certi casi, la guarigione”.
Sull’argomento è intervenuta anche Maria Laura Rosati, che ha raccontato il punto di vista del paziente rispetto alle fake news. Intanto dai dati epidemiologici del cancro in Italia emerge che aumentano le diagnosi di cancro, ma non aumenta la mortalità. “La crescita progressiva di nuovi casi diagnosticati – afferma Gori – si lega all’invecchiamento della popolazione italiana, ma a fronte di ciò stiamo registrando un numero di decessi che si sta attestando sui 177mila annui. Ciò significa che il sistema sanitario a livello di prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti, ha una ricaduta positiva. I numeri ci dicono che questa è la via giusta da seguire”. La dottoressa Gori sottolinea l’importanza della prevenzione “che sarà – dice – l’arma del futuro contro il cancro perché sappiamo che stili di vita adeguati come non fumare, fare attività fisica quotidiana anche moderata e avere sempre un normopeso, permettono di prevenire fino al 40% dei tumori”. Al convegno è intervenuta pure la dottoressa Rita Chiari, coordinatrice di Aiom Umbria, che ha moderato la prima sessione di lavoro sul carcinoma polmonare.