Cultura della legalità e lotta alla mafia: successo per il convegno di Perugia - Tuttoggi.info

Cultura della legalità e lotta alla mafia: successo per il convegno di Perugia

Redazione

Cultura della legalità e lotta alla mafia: successo per il convegno di Perugia

Sab, 22/06/2013 - 23:58

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Si è svolto oggi nella sala consiliare della Provincia di Perugia il consiglio provinciale aperto dal titolo: “Cultura della legalità politica e istituzioni contro le infiltrazioni di stampo mafioso nella nostra regione”. Dopo il saluto del presidente del consiglio Giacomo Leonelli a prendere la parola è stato il presidente della commissione controllo e garanzia Giampiero Panfili, che attraverso un ordine del giorno ha promosso l’iniziativa di oggi.
L’intervento del consigliere provinciale Giampiero Panfili. “Era il 2011 quando presentai un’interrogazione alla giunta provinciale affinché l’Ente partecipasse in qualche modo al lavoro dell’allora costituenda commissione regionale perché c’erano dei sentori e degli elementi di allarme provenienti direttamente dal tessuto produttivo locale”. E ancora: “E’ vero che dagli atti sembrerebbe potersi escludere una presenza strutturata ed organica delle associazioni mafiose in Umbria, ma è anche vero che c’è poco da stare tranquilli, perché è acclarato che il tessuto umbro è una realtà altamente appetibile in considerazione del basso livello di guardia, e di un sistema produttivo in forte sofferenza. La chiusura del sistema bancario e l’estrema costosa burocratizzazione legata alla riscossione di eventuali crediti, fanno involontaria sponda al progetto di infiltrazione. In Umbria spesso non abbiamo aziende in difficoltà per mancanza di lavoro quanto piuttosto registriamo realtà al collasso per impossibilità di riscuotere”. Per Panfili il rischio in tempo di crisi è che le infiltrazioni mafiose trovino facile sponda offrendo quell’aiuto che di fatto ha lo scopo di re-immettere sul mercato denaro sporco. E quindi la proposta: istituire un tavolo permanente e se c’è la necessità riscrivere regole su appalti, rifiuti, normative ambientali perché “se il tessuto cittadino non ha gli anticorpi il rischio è che la politica venga trascinata in quella zona grigia delle mafie in doppiopetto, come avviene in altre regioni italiane”.
Come da programma si sono poi susseguiti gli interventi del consigliere provinciale Daniele Pinaglia, dell’assessore provinciale Donatella Porzi e del sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Giampiero Bocci. “In Umbria e soprattutto a Perugia – ha spiegato Bocci – c’è un problema di sicurezza. Occorre rafforzare i presidi nonostante il lavoro già straordinario delle forze dell’ordine. L’Umbria è una regione che da sempre ha posto la massima attenzione al fenomeno delle infiltrazioni mafiose. Il monitoraggio è forte, ma c’è piuttosto l’esigenza di stroncare le organizzazioni di microcriminalità che si dedicano soprattutto allo spaccio ed allo sfruttamento della prostituzione. Malgrado il senso di insicurezza percepito dalla popolazione non possiamo sottovalutare che nel primo semestre del 2013 il numero dei delitti risulta in calo rispetto all’anno precedente”.
A prendere la parola è stato poi il Procuratore della Repubblica Giacomo Fumu. “Stroncare il traffico di stupefacenti significa anche stroncare la richiesta e quindi il consumo. E’ questo oggi l’aspetto più eclatante legato alla criminalità. Il tessuto umbro infatti ha per sua natura già dei forti anticorpi contro le infiltrazioni mafiose, perché esiste un rapporto di fiducia tra cittadini e forze dell’ordine che non lascia molto margine alle infiltrazioni della così detta mafia del pizzo. Quella che preoccupa di più è la nuova mafia, quella che attraverso un rapporto di convenienza – convivenza e connivenza, vuole acquisire il consenso nella società. E’ questo il passaggio da cui dobbiamo realmente difenderci. E’ così che la cultura della legalità diventa il vero ed unico strumento per difendersi. Nella nostra regione l’insediamento della banda criminale e della mafia non ha attecchito e difficilmente attecchirà. Ma l’Umbria dobbiamo difenderla dagli investimenti di queste organizzazioni. Bisogna tenere gli occhi aperti e vigilare attraverso percorsi sempre più trasparenti in ambito pubblico e privato nel campo degli appalti, dei sub appalti e delle locazioni si possono infatti nascondere interessi criminali”.
Nel corso della seduta si sono poi svolti gli interventi di Pietro Laffranco, deputato del Pdl, di Paolo Brutti, presidente della commissione regionale d’inchiesta “Analisi dei fenomeni di criminalità organizzata e tossicodipendenze”, di Fabrizio Ricci dell’associazione Libera – Umbria, del capo redattore del Tgr Rai Umbria Alvaro Fiorucci. Le conclusioni sono state del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi.

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