(Jac. Bru.) – Ha subito un ulteriore slittamento l’udienza preliminare che avrebbe dovuto decidere il “destino giudiziario” delle sette persone indagate dalla Procura della Repubblica per il crollo della chiesa di San Giacomo, avvenuto il 23 novembre del 2010. Accusati di disastro colposo e altre violazioni in materia di appalti, edilizia e sicurezza, gli indagati – tra cui figurano i progettisti degli interventi di consolidamento della chiesa, i direttori responsabili dei lavori, il coordinatore per la sicurezza, il collaudatore generale e il legale rappresentante della ditta che eseguì i lavori – si erano già seduti di fronte al gup Augusto Fornaci il 12 marzo scorso, ma le eccezioni preliminari avanzate dai legali avvocati difensori, che eccepirono la carenza di alcune prove documentali nel fascicolo in possesso del pubblico ministero, indussero il dottor Fornaci a rinviare l’udienza.
In particolare, le difese chiesero l’acquisizione di un cd contenente alcune fotografie della chiesa durante i lavori di restauro, che però, a causa di un problema nella masterizzazione, è stato consegnato agli avvocati soltanto ieri, il giorno precedente a quello del nuovo termine dell’udienza preliminare. Risultato, il giudice ha nuovamente differito la data dell’udienza, fissandola al prossimo 30 luglio, poiché le difese non hanno ancora avuto il tempo materiale di visionare le prove fotografiche.
Solo allora si saprà se i sette indagati verranno rinviati a giudizio o se il giudice disporrà nei loro confronti il non luogo a procedere. Le indagini della procura, coordinate dal sostituto procuratore Federica Albano, si avvalsero del contributo di un consulente, il dottor Nicola Augenti, che redasse una perizia tecnica su quanto avvenuto in quella tragica mattinata. Anche grazie a quel documento, la dottoressa Anbano iscrisse nel registro degli indagati 11 persone, quattro delle quali risultate estranee ai fatti dopo la visione delle memorie difensive presentate dai loro avvocati.
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