Un messaggio a dir poco duro e che lascia alquanto increduli, parrocchiani e non, è stato ritrovato domenica sulle panche nei pressi della Chiesa di Santa Veronica, nel quartiere tifernate di La Tina.
L’anonimo autore del volantino punta il dito contro le campane dell’edificio sacro. L’unica cosa che si sa di questo personaggio, rivelata da lui stesso nel messaggio, è la sua professione, operatore sanitario nel “reparto di oncologia di un ospedale”. La protesta, infatti, partirebbe proprio dal fatto che l’anonimo “ribelle”, al suo ritorno dal turno del sabato notte, verrebbe infastidito notevolmente dal suono delle campane domenicali, che chiamano i fedeli a messa sin dalle 8 del mattino.
“Ho il santo diritto di riposare come il Signore Dio nostro al settimo giorno, – recita il volantino – senza dover sentire le campane […]. La chiamata dovrebbe essere spontanea e nascere da dentro, non dalle campane stonate di una chiesa. Invece che riconoscere i nostri peccati sbattendo ipocritamente i pugni al petto, sarebbe meglio conoscere i mali che affliggono il prossimo in una corsia di ospedale ad esempio. Vi invito a venire a servire cristianamente messa all’ospedale o alla mensa di una Caritas non in chiesa. Un paio di mani che aiutano valgono più di cento bocche che pregano”.