Sono numeri che descrivono una crescita stentata, quasi “zero”, ma che incutono il timore di una possibile stagione di recessione quelli diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Perugia, sullo stato di salute dell'economia provinciale.
Sono 4188 le imprese che hanno chiuso i battenti in provincia negli ultimi 12 mesi, “il peggiore risultato degli ultimi sei anni”, spiega con toni preoccupati il presidente dell'ente Giorgio Mencaroni, nonstante l'apertura nello stesso di 4298 imprese, che comprta quindi un saldo leggermente positivo di 110 unità.
”Una crescita così modesta del numero delle imprese perugine non anticipa una fase di nuovo sviluppo. Al contrario, l’osservazione congiunturale ci dice che nel secondo semestre del 2011 la dinamica demografica delle imprese ha subito un forte rallentamento e solo negli ultimi tre mesi dell’anno la base imprenditoriale perugina ha perso 198 unità”, ha commentato Mencaroni.
I settori in crescita e in calo – Secondo il rapporto camerale “Movimprese 2011”, al termine del 2011 resta sopra la soglia delle 74.000 unità (74.160) lo stock delle imprese registrate presso la Camera di Commercio operanti in Provincia di Perugia.
I settori più in calo a livello provinciale sono quelli dell'istruzione, dell'estrazione dei minerali e cave, delle attività finanziarie e assicurative, dell'agricoltura, dei trasporti e del magazzinaggio, e delle costruzioni.
In crescita sono invece i settori della fornitura di energia elettrica, del gas e vapore, della fornitura di acqua. Sono in crescita anche le attività di gestione rifiuti, dei servizi di alloggio e ristorazione, le attività immobiliari, le attività professionali, scientifiche e tecniche, il noleggio, le agenzie di viaggio e i servizi alle imprese. Stabili, infine, il commercio, la sanità e l'assistenza sociale (fda).