Oggi pomeriggio si è riunito il Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’Umbria per analizzare i dati sull’andamento del Coronavirus. Dati che mostrano un’attenuazione della curva dei nuovi contagi, senza che tuttavia ci sia un’inversione di tendenza. Del resto, il picco è atteso tra la prima settimana e metà dicembre.
I dati mostrano il forte incremento delle persone guarite, il cui numero però non equilibra ancora quello dei nuovi contagi.
Gli interventi fatti per aumentare i posti letto disponibili e le terapie intensive ed i nuovi sforzi sul tracciamento farebbero scongiurare scenari di scivolamento in zona rossa per l’Umbria.
Scuola, si allontana la riapertura
Con questa situazione, difficile che si possa pensare un’attenuazione dei divieti, ulteriori a quelli imposti dal Dpcm del Governo, previsti dall’ordinanza della governatrice Tesei. Che anche sulla riapertura delle scuole medie invocata da alcuni ha detto di volersi attenere alle indicazioni del Cts.
Il consulente Guido Bertolaso ha auspicato un rapido ritorno alle lezioni in presenza, quando sarà possibile e con una diversa organizzazione. Ha però ribadito che l’emergenza Covid sarà ancora lunga.
Al lavoro per la terza ondata
E anche l’Umbria si sta già preparando alla terza ondata, attesa tra febbraio e marzo. Il dossier arrivato sui tavoli tecnici dell’Umbria (come di altre Regioni) non lascia certo sperare che l’Italia possa uscire dalla pandemia prima della prossima primavera. E visto che la seconda ondata, per intensità e rapidità, ha sorpreso Governo e Regioni, questa volta in Umbria, anche su indicazione di Bertolaso, si lavora allo scenario peggiore.