Un’altra lite a Perugia, dopo quella per un parcheggio, è avvenuta il lunedì dell’Angelo, invece, poco dopo le 22:00, quando una cittadina equadoregna di 34 anni ha richiesto l’intervento del 113 per paura del proprio convivente, un colombiano di 33 anni con precedenti per maltrattamenti, rientrato nella casa dove convivono in zona Madonna Alta, dopo un litigio scaturito la mattina e per il quale era già intervenuta la volante. In quella circostanza, la donna aveva riferito che il colombiano andandosene le aveva portato via due bancomat, il codice fiscale e 120 €.
La donna ha inoltre riferito che, temendo per sé e per le due figlie minori, si era chiusa dall’interno con il blocchetto e che l’uomo, a quel punto, sapendo che lei era priva delle chiavi, aveva chiuso la porta di casa a chiave dall’esterno di fatto bloccandola all’interno dell’appartamento. All’arrivo dei poliziotti l’uomo ha riferito di voler solo entrare per riprendere i propri oggetti personali e di avere già trovato un’altra sistemazione per trascorrere la notte altrove. Accompagnato in Questura per gli accertamenti, lo straniero è stato denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia.
Uno scenario simile si è verificato in un’altra occasione, sempre il lunedì di pasquetta poco dopo le 19.00, quando una cittadina rumena di 35 anni ha invece chiesto l’intervento della Polizia presso la propria abitazione in zona sant’Andrea delle Fratte, dopo una violenta lite con il marito, un connazionale 32enne.
Secondo la donna, a seguito di un litigio sfociato per futili motivi ma alimentato da rancori che si protraggono ormai da diversi anni, l’uomo avrebbe iniziato a distruggere oggetti in casa, in particolare mandando in frantumi due icone religiose. La donna, temendo anche per l’incolumità dei due figli minori che a suo dire avrebbero assistito alla scena, aveva cercato di fermare la furia del marito. Ma invano, poiché vedendo che la moglie cercava di contattare il 113 con il cellulare, l’uomo le si scaraventava addosso per toglierle di mano il telefono. Anche il tentativo di guadagnare l’uscita usando la porta d’ingresso veniva bloccato con due schiaffi che lo straniero assestava alla consorte. Inevitabile per l’uomo, incensurato, la denuncia a piede libero per maltrattamenti in famiglia.
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