Smaltimento in discarica più caro, Tar dà ragione all'Ati 2

Conferimento dei rifiuti più caro, il Tar annulla l’accordo tra Ati 2 e Ati 3

Redazione

Conferimento dei rifiuti più caro, il Tar annulla l’accordo tra Ati 2 e Ati 3

Bocciata in parte la delibera dell'ambito perugino sulle tariffe per usare la discarica di Borgogiglione. IL COMMENTO
Mer, 04/11/2015 - 16:59

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Per la chiusura della discarica di Sant’Orsola i Comuni dell’Ati 3 erano stati costretti a ripiegare su Borgogiglione, trovandosi però una sorpresa: l’Ati 2 aveva infatti stabilito una maggiorazione tariffaria per il conferimento dei rifiuti rispetto a quella applicata ai Comuni del perugino. Ora il Tar dell’Umbria ha dato ragione all’ambito territoriale  dell’area vasta, annullando in parte la delibera dell’Ati 2 e bocciando totalmente l’accordo tra i due enti.

La storia – Era il 2012 quando l’Ati 3 si era ritrovato a dover utilizzare la discarica perugina, stante la chiusura temporanea di quella di Sant’Orsola di Spoleto. Nel novembre di tre anni fa, infatti, l’Ati 3 aveva firmato con l’Ati 2 un “accodo di programma per consentire il conferimento dei rifiuti urbani prodotti nel proprio ambito territoriale presso la discarica di Borgogiglione”. L’Ati 2, quattro mesi dopo, aveva approvato una maggiorazione di 2 euro a tonnellata per il costo di conferimento a carico dei Comuni non facenti parte dello stesso ambito territoriale. Maggiorazione che però a luglio è lievitata a 10 euro a tonnellata. L’Ati 3 aveva subito contestato le delibere in questione, trovandosi però di fatto costretta a firmare l’accordo con l’ente omologo, vista la necessità di smaltire l’immondizia prodotta nell’area vasta.

Il ricorso – Presentando ricorso al Tar dell’Umbria, l’Ati 3 si era trovata davanti, nel settembre 2014, a una sentenza di difetto di giurisdizione a favore del giudice ordinario. Che però è stata ribaltata a marzo di quest’anno dal Consiglio di Stato. Tutto, quindi, ora è tornato nelle mani dei giudici amministrativi perugini, che sono entrati finalmente nel merito della vicenda, con una sentenza pubblicata nella giornata di oggi, in cui si accoglie il ricorso dell’Ati 3.  Il Tar ha annullato quindi in parte la delibera dell’Ati 2 e l’accordo del 2013 tra i due ambiti territoriali integrati.

Le conseguenze – A livello economico non è chiaro quanto la sentenza del Tar dell’Umbria inciderà sulle casse dell’Ati 3 e sui contribuenti. I problemi principali sarebbero comunque sorti per i cittadini qualora quegli atti fossero stati riconosciuti validi dai giudici, con un aggravio economico per gli utenti.

Il commento – Nel pomeriggio è arrivata una nota da parte dello stesso ambito territoriale dell’area vasta: “Il presidente e il direttore dell’Ati 3 esprimono piena soddisfazione per l’accoglimento da parte del Tar dell’Umbria del ricorso presentato nel 2013 contro l’Ati 2 e la società Tsa che gestisce la discarica di Borgogiglione relativamente alla maggiorazione di 10 euro a tonnellata, rispetto alla tariffa di conferimento già applicata ai Comuni dell’Ati 2, per i rifiuti conferiti dall’Ati 3 presso la suddetta discarica. Con sentenza del Tar dell’Umbria, depositata il 04/11/2015 è stata così annullata la deliberazione dell’Ati 2 n. 16/2013 relativamente alla parte in cui si stabilisce tale maggiorazione, accogliendo in pieno le ragioni che già a suo tempo apparivano evidenti dai Comuni dell’Ati 3. Sarà ora compito della Vus spa richiedere con la massima sollecitudine il rimborso di tutte le somme versate, maggiorate degli interessi corrisposti e di quelli maturanti dalla data della sentenza.

Con questa sentenza si fa giustizia di pretese infondate basate su contrapposizione di territori e si sancisce la funzione regionale delle discariche umbre, come era evidente dalla normativa regionale e dal piano regionale de rifiuti. Nell’ottica della imminente costituzione dell’Auri dovrà essere data piena esecuzione della sentenza a tutela dei cittadini che si sono visti gravare di una maggiorazione non dovuta”.


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