Compostaggio a Lacaioli, quando il "rifiuto" non è gradito - Tuttoggi.info

Compostaggio a Lacaioli, quando il “rifiuto” non è gradito

Sara Minciaroni

Compostaggio a Lacaioli, quando il “rifiuto” non è gradito

Scatta la petizione al sindaco Batino, al presidente Mismetti e all'assessore Cecchini
Sab, 03/10/2015 - 11:48

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Compostaggio della discordia. Molte le polemiche sollevate dopo l’approvazione, da parte della maggioranza del consiglio comunale di Castiglione del Lago, di una variante al piano regolatore che permetterà la realizzazione di un centro di compostaggio di grandi dimensioni in località Lacaioli. La voce più forte, fuori dal coro dei favorevoli, è quella dei pentastellati. Adesso il progetto, dopo l’approvazione avvenuta nel marzo scorso, martedì 6 ottobre approderà nella decisiva conferenza dei servizi, passaggio cruciale che ha riacceso i riflettori su tutta la vicenda.

Il progetto. L’azienda proponente il progetto in questione, come ha spiegato lo stesso sindaco Batino nei mesi scorsi, è  attinente ad un’area che già il PRG 1999 destinava alle attività poi svolte, (cioè in zona si sta già effettuando attività di compostaggio) e dal 2007 è in possesso dell’autorizzazione ministeriale per operare nel settore del compostaggio di materiale organico (fino a 22 mila tonnellate annue) e della trasformazione di sottoprodotti di origine animale (fino a 9 mila). Tali quantità, così come illustrato da Batino, nei progetti dell’azienda, passerebbero a 33.000 tonnellate annue per il compostaggio, scendendo invece a 7.000 per la trasformazione dei sottoprodotti animali, senza mutamento alcuno delle tipologie dei prodotti già oggetto di lavorazione. “Nello specifico, il progetto presentato – ha spiegato il sindaco – si configura dichiaratamente come un miglioramento della situazione attuale, prevedendo sensibili ammodernamenti, da approntare secondo le migliori tecnologie disponibili (cosiddette celle biologiche), volti tra l’altro ad eliminare inconvenienti, come la diffusione di cattivo odore, che sin qui hanno creato un oggettivo e perdurante disagio”.

I motivi del “NO”. Secondo il Movimento 5 Stelle (che nella votazione ha espresso parere contrario) infatti, “l’area su cui sorgerà il centro di compostaggio è a 500 m dal lago, in un sito di interesse comunitario e in zona a protezione speciale ed è presente una falda acquifera superficiale; nelle vicinanze passerà il futuro tratto della pista ciclabile che collegherà S. Arcangelo a Castiglione del Lago – spiegano – l’impianto sarà in grado di trattare 33 mila tonnellate annue di rifiuto organico, quando Castiglione del Lago ne produce 2 mila e cento e in tutti gli otto comuni del Trasimeno se ne producono meno di 7 mila”.

Quarto punto nell’elenco dei “no”, il tipo di rifiuto: “Tra i vari materiali che possono essere trattati – aggiungono – la presenza di fanghi di depurazione delle acque reflue civili e da impianti agro-industriali risulta particolarmente preoccupante”. Il compostaggio è un ottima modalità di recupero del materiale organico, e questo lo sostengono anche i sostenitori del Movimento, ma “deve usare matrici di qualità come l’umido urbano da raccolta porta a porta, essere delle dimensioni adeguate alle esigenze del territorio e localizzato in un luogo ideoneo”.

La petizione.  L’appello al ripensamento del progetto così come è presentato, adesso è diffuso anche da una petizione online che viaggia attraverso la piattaforma “Change.org”, che ha già raggiunto quasi 500 firme dal Movimento 5 Stelle ed è rivolta al sindaco di Castiglione Sergio Batino e al Presidente della Regione Nando Mismetti e all’assessore all’ambiente della giunta regionale Fernanda Cecchini.   

La conferenza dei servizi. L’importanza dell’appuntamento di martedì era stato lo stesso Batino a sottolinearla dopo l’approvazione della variante in Consiglio che spiegava era “relativa alla mera dislocazione delle superfici previste da oltre quindici anni e, quindi senza aumenti in tal senso, dell’impianto progettato”. Per tutte le altre tematiche (ambientale, geologica ecc.), il progetto sarà globalmente valutato soltanto nella convocata conferenza dei servizi della Provincia di Perugia in cui, continuava  Batino saremo presenti e assolutamente vigili sulla sussistenza di tutte le garanzie in ordine alla bontà, sicurezza, ed integrale rispondenza ai requisiti di legge del progetto medesimo”, ma non solo “Qualora dovesse trovare definitiva approvazione, verranno richiesti benefici per la collettività in via perequativa e/o compensativa”.

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