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Come si valuta lo stato di salute di un’azienda?

Redazione

Come si valuta lo stato di salute di un’azienda?

Gio, 26/01/2023 - 09:34

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Per monitorare la gestione aziendale è necessario sapere quali indicatori controllare, dove trovarli e come reperirli. 

Tenere il polso della propria azienda è la prima condizione per riuscire a conoscere lo stato di salute dell’attività, l’andamento della sua crescita e avere la possibilità di cogliere per tempo eventuali segnali di crisi.

Questi, soprattutto se riguardano gli aspetti finanziari della gestione aziendale, non sempre si manifestano per tempo, prima che il business possa incontrare serie difficoltà ad andare avanti.

La fluidità dell’operatività aziendale, di fatto, non è sinonimo costante di equilibrio organizzativo e produttivo. Per questa ragione è fondamentale elaborare un sistema di controllo di gestione aziendale, obbligatorio per legge e, allo stesso tempo, in grado di restituire esattamente le informazioni giuste sullo stato di salute aziendale.

Tante volte, infatti, sono proprio le informazioni che mancano agli imprenditori, per permettergli di prendere decisioni capaci di far sviluppare il proprio business o salvarlo da una crisi d’impresa.

Altre volte, invece, le informazioni prodotte sono tante e indecifrabili per il titolare d’azienda, così da non metterlo comunque nelle condizioni di mandare avanti l’attività serenamente.

Per monitorare la gestione dell’intera struttura aziendale, è necessario dunque sapere quali indicatori controllare, dove trovarli e come reperirli.

Individuare sul mercato il miglior software per la valutazione dello stato di un’azienda rappresenta senza dubbio il primo passo per andare incontro a una gestione più consapevole della propria azienda.

Fissato lo strumento, resta solo da capire quali sono gli indicatori da monitorare per tenere sempre sotto controllo la gestione d’impresa.

Crescita aziendale

Tra tutti gli elementi da valutare, la crescita aziendale va posta senza dubbio al primo posto. Questo perché aiuta a capire se, nel tempo, gli investimenti effettuati e i costi sostenuti ritornano effettivamente sotto forma di profitto o si tratta di uno spreco di risorse.

In tal senso, va preso in considerazione in primo luogo il fatturato, ovvero l’ammontare dei ricavi che si riescono a realizzare nell’arco di un determinato arco temporale, piuttosto ampio. Se questo valore aumenta, ci sono buone probabilità che l’azienda vada bene. Questa crescita deve essere correlata a un proporzionale incremento della redditività, cioè quanto resta all’azienda al netto dei costi sostenuti. Se i due fattori fanno segnare un trend positivo e proporzionale, allora l’azienda sta crescendo in modo sano.

Efficienza e solidità

Fatturato e redditività non sono gli unici elementi da valutare. Accanto a questi si deve porre anche un attento monitoraggio dei flussi di cassa e della liquidità disponibile per l’impresa. Questa, infatti, corrisponde al capitale circolante necessario per far fronte alle uscite di denaro, ma non sempre questo accade.

Può succedere che, anche se l’azienda è in crescita, la liquidità non sia sufficiente a tenere testa ai costi. Accade, quando, ad esempio, il lasso di tempo che corre tra uscite ed entrare è troppo ampio, per cui il denaro disponibile termina prima ancora di essere incassato.

Monitorare questo andamento può fornire un assist utile a rendere più efficiente e virtuoso il ciclo di cassa.

La solidità finanziaria, infine, è un altro indicatore da non trascurare poiché aiuta a capire se le fonti di finanziamento interno e quelle esterne sono sempre in equilibrio tra loro o le ultime sono troppo preponderanti rispetto alle prime. In questo caso, l’azienda può correre il rischio di indebitarsi eccessivamente e minare così la sua solidità e continuità nel tempo.

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