Fastweb è uno dei principali operatori di rete attivi in Italia e, tra i vari servizi, propone anche connessioni ADSL.
Si tratta di un servizio di qualità, generalmente apprezzato dagli utenti, ma questo significa che non ci si possa trovare con la necessità di disdire il contratto. Vediamo quindi come bisogna comportarsi in un situazione di questo tipo.
Per iniziare, è importante conoscere l’esistenza del diritto di ripensamento, regolamentato dal decreto legislativo 206/2005.
Questo diritto consiste nella possibilità, da parte del cliente, di recedere entro quattordici giorni dalla sottoscrizione da un contratto stipulato a distanza.
Questo significa che, se si è stipulato un contratto con Fastweb tramite telefono o Internet, è possibile recedere senza costi entro questo periodo di tempo.
Superati quattordici giorni, è comunque possibile disdire il contratto Fastweb, dando un preavviso di trenta giorni, ma sono presenti dei costi da considerare.
In particolare, i costi di disattivazione variano in base al tipo di recesso e alla presenza di un dispositivo in comodato.
Se si decide di disdire il servizio ADSL, il costo è 86,13 euro se si hanno dispositivi in comodato e di 76,37 se i dispositivi sono di proprietà del cliente.
Diversi sono i costi per il rientro in Telecom. Il costo è 51,97 euro se si hanno dispositivi in comodato e di 41,48 se i dispositivi sono di proprietà del cliente. La procedura da seguire è piuttosto semplice.
Come prima cosa, è necessario scaricare questo modulo disdetta Fastweb dal sito Disdette.net.
Il modulo deve poi essere compilato con i dati del clienti e quelli relativi al contratto da disdire.
Una volta effettuata la compilazione, il modulo può essere stampato e firmato.
Il documento deve poi essere inviato tramite raccomandata all’indirizzo FASTWEB S.p.A. – Casella Postale 126 – 20092 Cinisello Balsamo (MI).
La disdetta viene generalmente completata entro trenta giorni.
Abbiamo parlato di disdetta ADSL Fastweb, ma esiste un’ulteriore caso da considerare.
Se si intende passare a un altro operatore, e non interrompere il servizio senza attivarne un altro, basta infatti rivolgersi alla nuova azienda.
In questo caso, infatti, sarà l’operatore a gestire la migrazione.