“Quello che è vero oggi non è più vero domani: questa è l’unica certezza che abbiamo sulla seconda rata dell’Imu” ha dichiarato l’assessore alle Finanze del comune di Città di Castello Mauro Alcherigi, precisando che “nonostante la legge di stabilità abbia modificato in itinere le disposizioni, penalizzando, come ormai accade sempre più spesso, le amministrazioni virtuose, per i tifernati, anche se il governo decidesse di applicare l’ipotesi peggiore, si tratterebbe di pagare un importo irrisorio, con un massimo di venti euro, secondo i nostri calcoli. Se ne vogliamo fare una questione di principio però il discorso cambia in quanto il corrispettivo a carico del cittadino per coprire parte dell’importo Imu destinato ai comuni, in un primo momento era stato introdotto solo per i comuni, circa seicento, che avevano ritoccato le aliquote nelle more del saldo tra la prima e la seconda rata. Tra questi non rientrava Città di Castello le cui aliquote sono ferme al settembre 2012. Tuttavia un ripensamento tardivo ha stravolto il quadro spalmando su tutti i comuni il nuovo regime e introducendo un ulteriore elemento di ingiustizia in un sistema fiscale al limite della sostenibilità”.