Castel Ritaldi, le preferenze e l'analisi del voto che ha confermato la sindaca Sabbatini
E’ tempo di tornare al lavoro anche a Castel Ritaldi dove le ultime elezioni amministrative hanno riconfermato il centrodestra e la sindaca Elisa Sabbatini con percentuali record (+7% rispetto al 2019) che assicurano un inizio di mandato senza problemi di sorta, almeno sotto il profilo politico.
Perché di guai ‘diversi’, a cominciare da quelli giudiziari, le tre coalizioni dovranno presto affrontarli, visti i veleni e sgambetti incrociati che hanno contraddistinto una campagna elettorale che andrebbe dimenticata in fretta. Non sono mancate neanche aggressioni (verbali) a contraddistinguere questa tornata che ha comunque visto alle urne il 75,81% dell’elettorato (1.905 votanti su 2.513 aventi diritto): un altro record se si pensa che il dato nazionale per le amministrative si è fermato al 62,62%.
Elezione da record
Sabato prossimo si conoscerà la composizione della giunta alla quale stanno lavorando i partiti che hanno sostenuto la riconfermata Sabbatini (1.103 preferenze) dove Fratelli d’Italia ottiene il 36,92% (631) seguita, a pari voti, da Forza Italia 8,43% (144) e Lega 8,43% (144). Di assessori esterni si potrebbe fare a meno per il prossimo mandato ma solo tra sette giorni si conoscerà la squadra.
Intanto “Viviamo Castel Ritaldi” si gode il successo elettorale con Ezio Tinelli proclamato mister preferenza (190) seguito da Claudio Bernacchia (100). Entrano in Consiglio comunale anche Valentina Celesti (80), Veronica Benedetti (76), Pietro Manna (71), Niccolò Filippetti (65), Andrea Castellani (49) e Fabio Scarponi (32). Fuori dal parlamento cittadino Roberto Angelini Rota (32), Gabriella Montioni (22), Romina D’Angeli Colligiani (19) e Alessandro Lopponi (7).
Debacle centrosinistra, salvato dalle donne
Tutto da ripensare per il centrosinistra che accusa il pesante distacco di 451 voti di scarto con il candidato Piero Ugolini, che si è fermato a 652 voti. Nel 2019 Candia Marcucci (862) perse lo scranno più alto contro la Sabbatini (936) per 74 schede. L’ex ragioniere capo del Comune – almeno si è capito che le regole del pantouflage non si applicano alla politica – guiderà comunque l’opposizione a prevalenza rosa grazie a miss preferenza Carla Erbaioli (130) e alle giovani promesse Natsha Ginevri (65) e Dajana Celli (52). Meno male queste, visto che il primo rappresentante del cosiddetto sesso forte è risultato Marco Cesaretti (pari merito con Pietro Filippucci) con 47 schede.
Per il resto, i candidati di Cives ottengono sostanzialmente cifre da condominio: non sfuggono i 22 voti dell’ex sindaco Francesco Venturi e neanche gli appena 25 di Luca Terenzi, leader dell’opposizione fino a poche settimane fa che, a suo dire, era sceso nuovamente in campo solo dopo le molteplici richieste pervenutegli dall’elettorato. Qualcosa indubbiamente è andato storto.
Queste le preferenze: Carla Erbaioli (130, Dajana Celli (52), Selene D’Aloisio (14), Natasha Ginevri (65), Arianna Finocchi (23), Arezia Cremaschi (19), Francesco Capaldini (23), Marco Cesaretti (47), Pietro Filippucci (47), Samuele Frascarelli (38), Luca Terenzi (25), Francesco Venturi (22).
Out Ap di Bandecchi
Più di una riflessione dovranno farla in Alternativa Popolare del poliedrico Stefano Bandecchi, che a Castel Ritaldi schierava Francesco Caccetta, che ha riportato 106 preferenze, insufficienti per entrare in municipio.
Con 3 candidati a 0 preferenze, anche questo è un record. Di seguito i risultati definitivi: Sergio Bernardini (15), Chiara Caccetta (3), Giuseppe Forgione (0), Pietro Gobbini (4), Amina Labchiri (10), Valentina Maggi (9), Alvaro Peppoloni (5), Angelo Santini (5), Alessia Schettino (1), Marco Strano (0), Daniela Tessena (0) e Danilo Zampolini (6).
(Franca Barozzi)
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