Oggi la prima riunione di Giunta. Giallo sui motivi dietro all'assenza del centrosinistra
L’amministrazione di Castel Ritaldi, che ha registrato il secondo mandato assegnato dall’esito delle urne alla sindaca Elisa Sabbatini (per lei una rielezione con numeri da record), può proseguire in continuità con il passato. La prima cittadina infatti, coerente al motto “squadra che vince non si cambia”, dopo aver incassato la vittoria ha infatti sostanzialmente riconfermato la squadra amministrativa chiamata a governare la cittadina umbra fino al prossimo 2029.
La conferma è arrivata sabato scorso quando alle 18.30 si è insediato il nuovo Consiglio comunale, che ha visto l’elezione alla carica di presidente (ovvero la seconda carica cittadina) di Claudio Bernacchia. Una seduta dal sapore agrodolce per la mancata partecipazione di tutta l’opposizione del centrosinistra che non ha così offerto una buona immagine di sé. Ma andiamo con ordine.
Subito dopo l’insediamento del parlamento del cittadino è stata la volta della sindaca Sabbatini che nel discorso di programma ha più volte teso la mano alla (assente) opposizione. Poi ha comunicato la squadra, praticamente la stessa degli ultimi cinque, che registra l’ingresso di Pietro Manna (presidente del consiglio uscente) al posto di Fabio Scarponi, che per motivi professionali ha dovuto rinunciare a proseguire l’impegno nel board.
La Sabbatini ha mantenuto per sé le deleghe a tre pilastri della amministrazione quali bilancio, lavori pubblici e personale. Ezio Tinelli sarà il vice con delega a ambiente e territorio, manutenzioni, urbanistica, edilizia privata, mobilità e sicurezza; Veronica Benedetti si occuperà di cultura e turismo, associazionismo, eventi, ricerca e tutela degli animali; Franco Figoli (assessore esterno) alle politiche sociali e salute. La new entry di Pietro Manna sarà invece legata agli uffici della scuola, risorse educative, politiche per l’infanzia, lavoro, artigianato, attività produttive, sviluppo economico, commercio e comunicazione.
Ma la Giunta di centrodestra ha inteso coinvolgere l’intero consiglio di riferimento affidando deleghe anche ai singoli consiglieri: così se il presidente Bernacchia si occuperà anche di sport, Valentina Celesti seguirà l’agricoltura e le Città dell’olio e del vino, Niccolò Filippetti l’innovazione, le politiche giovanili e sarà il rappresentante di Castel Ritaldi alla Unione dei Comuni, Andrea Castellani si occuperà di protezione civile e sicurezza sul lavoro mentre Fabio Scarponi darà il proprio contributo alla sindaca nel settore dei Lavori pubblici.
Neanche due giorni di riposo e per la Sabbatini è tempo di tornare alla scrivania: per stamani è infatti in programma la prima Giunta.
Pd e centrosinistra disertano il primo consiglio
Al di là del rispetto istituzionale, assume una sorta di “giallo” la mancata partecipazione di tutta la minoranza (composta dallo sconfitto candidato sindaco Piero Ugolini e dalle consigliere Carla Erbaioli, Dyana Celli e Natascia Ginevri). I quattro consiglieri si sono affidati ad una sola pec per comunicare la loro assenza. Difficile pensare che avessero tutti e quattro impegni non rinviabili – peraltro l’assemblea è durata poco più di un’ora – ed è forse per questo che in città già si mormora di prossimi colpi di scena con “pressioni” da parte dei partiti sulle consigliere donne. Che tipo di pressioni potrebbero ricevere le consigliere Erbaioli, Celli e Ginevri potrebbe non essere difficile da ipotizzare. Ma, vale ribadirlo, sono al momento solo voci, nulla di verificabile. Al momento.
Intanto nel centrosinistra continua la resa dei conti interna per una disfatta che non ha molti precedenti nella storia cittadina. Che non ha di certo premiato le vecchie logiche dei partiti. Anzi, proprio le preferenze registrate dalle 3 giovani donne (130 Erbaioli, 65 Ginevri, 52 Celli) confermano non solo che hanno lavorato bene in campagna elettorale ma che probabilmente l’elettorato ha voluto mandare un segnale preciso al centrosinistra. Basterebbe prendere atto che il risultato elettorale che le 3 neoconsigliere hanno ottenuto (247 voti) è pressoché pari a quello di tutto il resto della lista (258), ovvero degli altri 9 candidati, i primi 4 dei quali tutti del cosiddetto sesso forte (Cesaretti 47, Filippucci 47, Frascarelli 38, Terenzi 25, Arianna Finocchi 23, Francesco Capaldini 23, Francesco Venturi 22, Arezia Cremaschi 19 e Selene D’Aloisio 14)
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