Una lettera dei medici del reparto tifernate e umbertidese scuote ancora la sanità altotiberina | Secondi chiede intervento alla Usl, che però fornisce numeri diversi
L’ennesima polemica scuote la già vessata sanità altotiberina. Stavolta a far discutere è una lettera di denuncia, da parte degli stessi professionisti, dove si parla di una “gravissima carenza di personale medico” e dei numerosi disservizi che ne derivano nei reparti di Radiologia degli ospedali di Città di Castello ed Umbertide.
Un atto non pubblico e passato solo sulle caselle mail dei diretti interessati, che ha però spinto il sindaco tifernate Luca Secondi a formulare un preciso appello ai vertici dell’Usl Umbria 1, “affinché tengano nella dovuta valutazione quanto segnalato nella missiva”. “Si reputa necessario – ha aggiunto Secondi – un adeguato intervento per poter garantire un servizio importante per il bene di cittadini, utenti degli ospedali e coloro che ogni giorno con grande spirito di abnegazione e professionalità ci lavorano”.
Oggi stesso (15 giugno) sono però arrivate le precisazioni da parte della direzione dell’Usl Umbria 1, che ha sottolineato come “negli ultimi 3 anni il numero dei medici impiegati nei reparti di Radiologia di Città di Castello e Umbertide sia rimasto invariato: sempre 10 nel tifernate e 3 in quello umbertidese. Stessa cosa anche per il numero delle prestazioni erogate: nel 2019 nelle due strutture sono stati effettuati 39.182 esami di diagnostica e nel 2022 ben 39.551″.
Per quanto concerne i casi di personale in malattia o in ferie (citati nella lettera), l’Usl Umbria 1 ricorda che “quelli di breve durata vengono gestiti direttamente dalla struttura mentre in quelli di lunga durata è previsto un intervento della Direzione, imposto dalla normativa vigente. Le ferie, infine, fanno parte della normale organizzazione e gestione del responsabile della struttura che deve garantire sempre l’attività del reparto/servizio ed il diritto di tutti di godere almeno i 15 giorni di ferie estive”.
L’ultimo appello di Secondi è arrivato ad una settimana di distanza dal summit tifernate dove tutti gli 8 primi cittadini dell’Altotevere, in coro (insieme a sindacati e associazioni di volontariato in ambito sanitario), avevano chiesto alla Regione di “rafforzare le politiche sanitarie nel comprensorio e dare risposte, con necessari investimenti in personale e strutture, alle criticità costantemente denunciate dai cittadini”. Nei prossimi giorni potrebbe aver luogo anche una manifestazione pubblica per chiamare l’amministrazione regionale ad un confronto costruttivo.