I vertici dei partiti nazionali che hanno dato vista alla lista Umbria Futura a sostegno di Stefania Proietti hanno voluto essere presenti, insieme alla candidata per la presidenza, al varo della lista riformista.
Presente Carlo Calenda, segretario nazionale di Azione; Enzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista italiano; Salvatore Piro, vicesegretario nazionale del Partito Repubblicano italiano; Massimo Monni coordinatore locale dei civici. Oltre ai candidati in lista e a diversi sostenitori del contenitore politico a cui ha aderito anche +Europa.
Proietti: l’Umbria deve tornare ad essere attrattiva
Stefania ha portato il suo saluto, evidenziando “la necessità di tornare a rendere attrattiva la nostra regione, sia a livello economico, sia demografico. Centrale, ha sottolineato la candidata presidente regionale, è la sanità: “La sanità incide pesantemente sullo sviluppo di ciascun territorio in quanto fattore fondamentale per infondere fiducia nelle imprese e nei giovani. I cittadini di tutti i comuni che abbiamo ascoltato in questo nostro cammino attraverso l’Umbria, ma anche le imprese e le associazioni di categoria ci chiedono di risanare un sistema sanitario che in questi ultimi cinque anni di giunta Tesei è stato fortemente depauperato. La sanità deve essere pubblica: non si può mercificare la salute delle persone appaltandola alla sanità privata”.
Calenda: “Per noi era la scelta ideale”
“Per noi – ha detto Calenda intervenendo dalla sede del comitato elettorale di via Mario Angeloni – era la scelta ideale prima ancora che accettasse di correre alle prossime elezioni regionali come candidata presidente per il centrosinistra. Con questa convinzione, insieme agli altri partiti della nostra coalizione e a un gruppo di civici, abbiamo lavorato alla costruzione di un progetto unitario”.
Porzi: presenze che certificano il valore politico del progetto
“L’intervento di Calenda – ha commenta in una nota Donatella Porzi, candidata di Azione nella lista Umbria Futura – insieme a quelli del segretario nazionale del Partito Socialista italiano, Enzo Maraio e del vicesegretario nazionale del Partito Repubblicano italiano Salvatore Piro, certificano il valore politico di quella che non rappresenta soltanto una lista, ma un progetto politico – che coinvolge anche + Europa e un gruppo di civici coordinato da Massimo Monni – animato da ideali popolari, socialisti e riformisti e basato sulle competenze dei candidati e sulla concretezza del fare. Un progetto replicabile, con il quale abbiamo l’ambizione di riportare le persone al voto”.
Leonelli: connessi cresciamo
“Ci aspettano alcune settimane di grande lavoro e di grande confronto con i nostri concittadini. Vogliamo raccontare la nostra idea di Umbria senza veli ideologici, restando ben ancorati ai nostri principi pragmatici e alla nostra esperienza amministrativa. Connessi, cresciamo” ha commentato il segretario umbro di Azione, Giacomo Leonelli.
Maraio: candidati socialisti autorevoli e rappresentanti di tutti i territori
“Stefania Proietti è l’unica candidata presidente in grado di risollevare le sorti dell’Umbria. Negli ultimi anni tutti gli indicatori legati allo sviluppo regionale e all’assistenza alle persone hanno registrato segnali negativi. Sulla sanità si vincerà la sfida delle elezioni regionali: da un lato c’è chi preferisce e finanzia, dal governo regionale al nazionale, quella privata e dall’altro chi vuole alimentare una sanità pubblica e gratuita per tutti. Se dovesse vincere la Tesei non meravigliamoci se in futuro al pronto soccorso ci chiederanno la carta di credito invece della tessera sanitaria” ha detto il segretario del Psi Enzo Maraio. Che ha attaccato l’accordo a destra con Bandecchi (“personalmente mi vergognerei a condividere qualsiasi percorso con una persona che con disinvoltura sputa addosso ai suoi concittadini e tratta la sua candidatura per avere un posto di governo”) e che sulla frattura nell’area socialista si è limitato a dire:
“La nostra lista può contare su candidate e candidati socialisti autorevoli rappresentativi di tutti i territori e le province umbre, specie le aree abbandonate dal governo Tesei”.