La violenza non è mai un buono spot per il calcio. Quando esplode in un campionato giovanile poi, l’allarme deve essere ancora più alto. Ha dell’incredibile l’episodio accaduto nel week end appena trascorso a San Giacomo di Spoleto presso il centro sportivo Aldo Capitini. La partita ‘incriminata’ è quella del campionato ‘Allievi A2’ tra i padroni di casa del Ducato e gli ospiti dell’Olympia Thyrus, dove l’arbitro, il giovane Arban Krriku della sezione di Foligno, ha fischiato la fine prima che l’Olympia potesse battere un calcio di punizione. Una decisione che a termini di regolamento ci sta tutta, ma che tre calciatori ospiti non avrebbero accettato, rifiutando di stringere la mano agli avversari nel cosiddetto ‘terzo tempo’.
La reazione – Risultato, cartellino giallo a tutti e tre, e rosso per uno già ammonito nel corso della gara. E’ qui che si sarebbe scatenata la reazione del dirigente accompagnatore dell’Olympia, guardalinee per l’occasione, che, a quanto raccontano i testimoni oculari, si sarebbe scagliato contro l’arbitro afferrandolo alla gola e colpendolo più volte, tanto da mandarlo al pronto soccorso per accertamenti.
Le scuse – L’episodio non è passato inosservato. E’ la stessa società ternana, attraverso una nota del presidente Sandro Corsi, a stigmatizzare il comportamento del dirigente accompagnatore. “Voglio porgere le mie personali scuse e di tutta la società al signor Krriku – ha detto il presidente -, consapevole che anche la più accesa polemica e protesta verbale non deve mai e poi mai sfociare in gesti di violenza contro alcuno, tanto meno dei ragazzi, in questo caso arbitri”. Il presidente del Ducato Calcio, totalmente estraneo ai fatti, Michele Zicavo, si è detto molto dispiaciuto per l’accaduto, specialmente perchè ha riguarato una partita tra ragazzini, nei confronti dei quali i dirigenti non dovrebbero mai perdere di vista il loro ruolo di educatori.