Aggiornamento alle 12.30 – E’ stata spostata a martedì mattina la protesta dei cinghialai. Lo comunica uno dei promotori, Fabio Faina.
“Il sit in organizzato dai cacciatori di caccia al cinghiale, da tenersi presso il Consiglio Regionale dell’Umbria, è stato spostato a martedì 25 febbraio alle ore 10 in occasione dei lavori dell’Assemblea Legislativa umbra. L’iniziativa è partita quasi spontaneamente soprattutto per le parole utilizzate dall’assessore Morroni in conferenza stampa. Dichiarare – sostiene Faina – che la gestione della specie cinghiale ‘è stata lasciata senza controllo con una situazione di inerzia’ sono affermazioni gravi ed offensive. Affermazioni che sono un volgare insulto rivolto a centinaia e centinaia di cittadini cacciatori umbri.
Se l’assessore avesse chiesto agli Atc i dati sul numero di interventi di controllo della specie cinghiale attuati dai cacciatori, avrebbe immediatamente appreso che in migliaia nel 2019 hanno messo a disposizione tempo e mezzi personali, completamente in forma gratuita. Quanto affermato dall’assessore – attacca ancora Faina – è un insulto ed una forma di disprezzo inaccettabile verso un volontariato totalmente gratuito, che i cacciatori hanno messo a disposizione della comunità regionale per limitare e ridurre i danni alle colture, garantire la sicurezza della circolazione stradale e per far si che la Regione fosse chiamata a spendere il meno possibile per i risarcimenti”.
Manifesteranno davanti a Palazzo Cesaroni sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, lunedì mattina, alcuni rappresentanti delle squadre di cacciatori cinghialisti del Perugino, per manifestare la propria contrarietà alle misure annunciate dall’assessore Roberto Morroni. Il quale, forte del consenso tra le associazioni degli agricoltori e di gran parte di quelle venatorie, è comunque determinato ad andare avanti nella rivoluzione per contenere il numero dei cinghiali in Umbria.
L’infuocata assemblea di venerdì sera
Venerdì sera si è tenuta a Perugia un’assemblea di Federcaccia in cui i cinghialisti hanno manifestato le loro critiche in merito alle idee annunciate dall’assessore nella riunione della Consulta faunistica venatoria (in cui le squadre non sono rappresentate, ma siedono le associazioni venatorie e gli Atc).
Del resto la stessa Federcaccia è contraria ad alcune delle misure, in particolare quella per modificare il Calendario venatorio dell’Umbria posticipando al primo novembre l’inizio della caccia al cinghiale, così da allinearsi alle regioni limitrofe, evitando la migrazione degli ungulati.
Il documento “congelato”
Per questo nel documento che era stato siglato dalle sette associazioni umbre del mondo venatorio la firma del rappresentante Federcaccia era stata messa stralciando il problema della caccia al cinghiale. Problema che però si è ripresentato in seno all’associazione più rappresentativa, quando alcune squadre di cinghialisti del Perugino che ad essa fanno riferimento hanno annunciato di voler organizzare una manifestazione di protesta davanti alla Regione per lunedì 24 febbraio.
Cinghiali verso il centro a Perugia IL VIDEO
Tanto che il documento con le osservazioni sul prossimo Calendario venatorio sottoscritto da tutte le associazioni è stato per il momento congelato, con la richiesta avanzata all’assessore venerdì per avere qualche giorno in più.
Morroni: confronto con i soggetti istituzionali
L’assessore Morroni è stato chiaro: la Regione parla con tutti, ma gli interlocutori sono quelli istituzionali, cioè i soggetti che siedono nella Consulta faunistico-venatoria. E quindi, non le singole squadre di cinghialisti, ma le associazioni venatorie, con i loro rappresentanti negli Atc.
In piazza, ma senza bandiere
Ecco perché i cinghialisti vogliono far valere le proprie ragioni scendendo in piazza. Alla manifestazione di domani parteciperanno probabilmente alcuni consiglieri di Federcaccia, ma senza le bandiere dell’associazione. Così come non ci saranno i vessilli delle altre associazioni venatorie.
La protesta maggiore è nel Perugino (uno di quelli finiti nel mirino dell’Assessorato per il forte scarto tra gli abbattimenti di cinghiali programmati e quelli effettuati: nell’ultima stagione è stato ucciso solo il 59% degli animali selvatici indicati nei piani di contenimento.
Malumori anche nell’Atc2
Ma c’è malumore tra i cinghialisti dell’Atc2 (dove la media degli abbattimenti negli ultimi dieci anni è del 94%) che in alcuni casi hanno minacciato di disconoscere le proprie associazioni venatorie. Possibile, dunque, che lunedì anche qualche cacciatore di cinghiali proveniente dalla zona di Foligno e Spoleto voglia scendere in piazza insieme alle squadre del Perugino e del Trasimeno.