Jac. Bru.
Il Comune di Spoleto si prepara all’ennesima settimana di fuoco sul buco di bilancio. Il comunicato con cui il sindaco ha quantificato il disavanzo e tentato di rassicurare istituzioni e cittadinanza sulla possibilità di appianarlo con un piano di rientro triennale non ha sortito l’effetto sperato, anzi, ha infervorato ancora di più gli animi. Quelli dell’opposizione, per nulla d’accordo con le cifre fornite dal primo cittadino, ma anche quelli dei consiglieri di maggioranza, che si sono dichiarati non informati sui fatti e minacciano dimissioni. Senza contare che il lavoro di riaccertamento sui residui attivi e passivi deve ancora essere “vidimato” dal collegio dei revisori dei conti e che la Procura della Repubblica continua ad indagare sulle carte contabili grazie alla consulenza tecnica del prof. Alessandro Montrone, ordinario di economia aziendale all’università di Perugia.
Qui opposizione – Tutti in attesa di risposte quindi. E vedremo se i tempi saranno effettivamente brevi come promesso. La giunta, dopo la riunione di giovedì scorso, ha affidato al segretario generale Mario Ruggieri il compito di stilare una relazione, in tempi rapidi appunto, sulle cause che negli anni hanno determinato lo squilibrio di bilancio, 9.7 milioni secondo le stime ufficiali. Il problema è che l’opposizione non è assolutamente di questo avviso. Per Cardarelli, Loretoni & Co. il disavanzo ammonterebbe a 15 milioni di euro, e gli errori contabili commessi negli anni dall’amministrazione sfiorerebbero i 35 milioni. Ecco perché da oggi torneranno a concentrarsi sulle carte concesse dal Comune. Ad aiutarli in questa impresa un superesperto di bilanci pubblici di Roma, amico personale di uno di loro, che li avrebbe messi sulla giusta via per smascherare gli inghippi.
Qui maggioranza – L’altro fronte “rovente” per sindaco e giunta è la presa di posizione della maggioranza consigliare, che ne ha apertamente sconfessato le scelte. Stando ad alcune indiscrezione i consiglieri PD e Spoleto Città Unita aspetteranno di conoscere la verità fino a giovedì, dopodiché il rischio dimissioni diventerebbe concreto, con evidenti rischi in vista dell’approvazione del bilancio di previsione 2013 che dovrà avvenire entro il mese di nivembre.
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