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BPop Spoleto in profondo rosso, sotto di 31 milioni € – Così la relazione dei Commissari di Bankitalia

Redazione

BPop Spoleto in profondo rosso, sotto di 31 milioni € – Così la relazione dei Commissari di Bankitalia

Dom, 07/04/2013 - 00:52

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E' una situazione da lacrime e sangue quella illustrata dai Commissari di Banca d'Italia nella Relazione sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca Popolare di Spoleto, in amministrazione straordinaria dall'8 febbraio di questo anno. La cosa che salta subito all'occhio non è tanto il passivo certificato al 31 dicembre scorso, praticamente triplicato (31,8 milioni) rispetto a quello del 2011 (11,9 milioni), ma la premessa con la quale gli stessi Commissari, nel prospetto iniziale della relazione al bilancio, e secondo i termini di legge chiariscono che: “la presente Relazione sulla situazione patrimoniale ed economica al 31.12.2012 (nel seguito anche “Relazione”) non costituisce, pertanto, un Bilancio d’esercizio ai sensi del Codice Civile, del DLgs 58/1998 (TUF), della normativa di vigilanza ed altra normativa di riferimento, né, infine, con riferimento ai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS. Nella presente Relazione, inoltre, è contenuta un’informativa ridotta, rispetto a quella prevista per la redazione di un Bilancio d’esercizio. La presente Relazione è stata redatta sulla base dei dati contabili e delle informazioni disponibili alla data del 15.3.2013, forniti dalle competenti strutture tecniche della Banca.

Una evidente conferma che i dati, potrebbero in seguito, anche essere rettificati, al momento della presentazione del vero bilancio, quello che arriverà al termine del commissariamento. Se in meglio o in peggio davvero non è dato sapere al momento, anche se, come dice l'antico adagio, al peggio non c'è mai fine.

I DATI – risalta agli occhi l’incremento delle attività deteriorate che superano il mezzo miliardo di euro (€507,5 mln al lordo dei dubbi esiti; 306,1 al netto) mentre le sofferenze lorde e nette ammontano rispettivamente a €299,2 mln (€203,8 mln nel 2011) e a €126 mln (€88 mln nel 2011). Gli incagli lordi e netti a fine ’12 ammontano a € 171,3 (€ 149,8 mln al 31 dicembre 2011) e €142,2 mln (€133,2). Male anche il Tier 1 Ratio (e Core Tier1 Ratio) che scende a 6,45% (era il 7,87% un anno fa), mentre il Totale capital ratio è a 7,63% “inferiore al limite regolamentare dell’8%” (9,32% al 31 dicembre 2011). Sfogliando il Conto economico si nota un considerevole aumento delle spese amministrative che sono passate da 36,8 milioni di euro del 2011 a 40,9 mln € lo scorso anno. In calo invece le spese per il personale da € 54,9 mln a € 53,4. La raccolta diretta più indiretta della clientela “ad oggi non presenta profili di criticità” attestandosi a € 4.163 milioni.

UN ANNO DA PAURA – Nella relazione composta da 4 corposi allegati e pubblicata ieri sul sito della Consob, c'è nella sintesi dei numeri tutta la rappresentazione plastica degli ultimi tre anni di gestione dell'istituto spoletino. Gli stessi Commissari per rendere evidente la tormentata vicenda forniscono una esaustiva cronistoria dei fatti che hanno poi portato al commissariamento sia della Bps che della controllante Scs.

Si riepilogano di seguito i principali eventi dell’anno 2012, già commentati nelle Relazioni Finanziarie 2012 e, ove necessario, oggetto di comunicazione al mercato ai sensi dell’art.114 del DLgs 58/1998 (TUF):
In data 9 luglio 2012, la Guardia di Finanza di Roma – Nucleo Speciale Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, ha acquisito alcuni documenti presso la Direzione Generale e alcuni sportelli della Banca, al fine di verificare la sussistenza di alcune ipotesi di reato. L’iniziativa giudiziaria ha visto anche la notifica di n. 17 informazioni di garanzia nei confronti di clienti, esponenti, ex esponenti e dipendenti della Banca. Tale evento è stato oggetto di comunicazione al mercato ai sensi dell’art.114 del DLgs 58/1998 (TUF). Gli Organi aziendali hanno espresso l’auspicio che gli accertamenti in corso possano dimostrare l’estraneità della Banca alle vicende oggetto d’indagine, rinnovando la fiducia nell’operato della Magistratura.
In data 16 luglio 2012, la Banca d’Italia – Area Vigilanza bancaria e finanziaria – Ispettorato Vigilanza ha avviato, presso la Direzione Generale della Banca e presso la controllante Spoleto Credito e Servizi soc. coop., una ispezione generale ordinaria ai sensi dell’articolo 54 del DLgs 385/93 (TUB).
In data 27 luglio 2012, l'azionista Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a. (detentrice del 26,005% delle azioni B.P.S. Spa) ha comunicato alla Spoleto Credito e Servizi s.c. (detentrice del 51,217% delle azioni B.P.S. Spa), la disdetta dell’accordo parasociale relativo alla Banca Popolare di Spoleto S.p.A.. Tale evento è stato oggetto di comunicazione al mercato ai sensi dell’art.114 del DLgs 58/1998 (TUF).
In data 10 agosto 2012, l'Assemblea dei Soci in sede straordinaria, ha deliberato:
• l’eliminazione dell’indicazione del valore nominale delle azioni della Banca Popolare di Spoleto s.p.a.;
• l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione di una delega, ex art. 2443 cod. civ., ad aumentare il capitale sociale, a pagamento, in via scindibile ed in una o più volte, fino ad un importo massimo di Euro 30.000.000, mediante emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione agli aventi diritto;
• l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione di una delega, ex art. 2420-ter cod. civ., ad emettere obbligazioni convertibili fino ad un importo nominale massimo di Euro 70.000.000, con eventuale opzione in capo alla Banca di rimborsare, a scadenza o anche anticipatamente, il prestito mediante consegna di azioni ordinarie e/o corrispettivo in denaro;
• la variazione dei seguenti articoli dello Statuto: art.13 comma 2 riguardante il recepimento delle disposizioni di legge in tema di operazioni degli esponenti bancari con parti correlate/collegate – l'introduzione del comma 4 dell’art.17 relativo alle modalità di riunione del Collegio Sindacale.
L’aumento di capitale sopra descritto è finalizzato all’ulteriore rafforzamento dei coefficienti di patrimonializzazione della Banca, in un contesto ancora fortemente segnato dalle dinamiche recessive dell’economica locale e nazionale e dall’andamento negativo della qualità del credito.
In data 21 settembre 2012, la Banca d’Italia ha comunicato che, in merito al progetto di aumento di capitale sociale e modifica dello Statuto, deliberati dall’Assemblea Straordinaria dei Soci del 10 agosto 2012, ed al progetto di modifiche statutarie, comunicato al mercato in data 18 settembre 2012, il procedimento di rilascio del provvedimento di autorizzazione di cui ai sensi dell’art. 56 del TUB viene sospeso fino al completamento dell’accertamento ispettivo.
In data 23 ottobre 2012, l’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al ribasso i ratings di Banca Popolare di Spoleto (informazione comunicata al mercato in data 24.10.12):
Long Term Deposit (medio – lungo termine): da Ba2 a B3; Short Term Deposit (breve temine): NP, invariato; Bank Financial Strenght (solidità finanziaria): da D a E/caa2; Outlook: da negative a under review with direction uncertain
In data 6 dicembre 2012, si è conclusa l’ ispezione generale ordinaria della Banca d’Italia –Area Vigilanza bancaria e finanziaria – Ispettorato Vigilanza, avviata in data 16 luglio 2012 presso la Direzione Generale della Banca e presso la controllante Spoleto Credito e Servizi soc. coop..Si segnalano, inoltre, i seguenti eventi successivi al 31.12.2012, già comunicati al mercato ai sensi dell’art.114 del DLgs 58/1998 (TUF):
In data 8 febbraio 2013 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, ha decretato lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e di controllo della Banca Popolare di Spoleto, sottoponendo la stessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria, ai sensi dell’art. 70, comma 1, lettera a) e b) del TUB.

In data 12 febbraio 2013 si sono insediati gli Organi Straordinari della procedura, nelle persone del dott. Giovanni Boccolini, del prof. avv. Gianluca Brancadoro, del dott. Nicola Stabile, quali Commissari Straordinari; del prof. Silvano Corbella, del prof. Avv. Giovanni Domenichini, e della prof.ssa avv. Giuliana Scognamiglio, quali componenti del Comitato di Sorveglianza.
In data 12 febbraio 2013 il dott. Francesco Tuccari è stato sospeso dalle funzioni di Direttore Generale.
In data 14 febbraio 2013, l’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al ribasso i ratings di Banca Popolare di Spoleto: Long Term Deposit (medio – lungo termine): da B3 a Caa2; Short Term Deposit (breve temine): NP, invariato; Bank Financial Strenght (solidità finanziaria): da E/caa2 a E/ca; Outlook: under review with direction uncertain
In data 15 febbraio 2013 la Banca d’Italia ha comunicato che le risultanze degli accertamenti ispettivi condotti presso la Banca costituiscono motivi ostativi al rilascio dell’autorizzazione ex art 56 del T.U.B. relativa alle variazioni statutarie riguardanti l’operazione di rafforzamento patrimoniale, deliberate dall’Assembla Straordinaria dei Soci del10 agosto 2012. L’Organo di vigilanza informa, inoltre, che le altre variazioni statutarie deliberate nella stessa Assemblea Straordinaria, relative ad adeguamenti a prescrizioni normative o facoltà consentite dall’ordinamento non contrastano con la sana e prudente gestione della Banca.
In pari data Banca d’Italia ha fatto riserva di successive comunicazioni in ordine alle altre modifiche statutarie richieste dalla Banca e segnalate al mercato il 18 settembre 2012.

Indata 27 febbraio 2013 la Gestione Commissariale ha comunicato a Banca d’Italia di non essere interessata al tali modifiche.
In data 7 marzo 2013 la Gestione Commissariale ha comunicato a Banca d’Italia che, considerando che solo con l’attività di accertamento in corso potrà emergere l’effettivo fabbisogno patrimoniale di cui la banca necessita, anche la fine di rispettare pienamente i requisiti di primo e secondo pilastro, non ha ritienuto di produrre osservazioni in ordine al rigetto dell’istanza di aumento di capitale.
In data 8 marzo 2013 l’agenzia Fitch Ratings ha rivisto al ribasso la valutazione del merito creditizio dell'Italia, portando il rating dal precedente A- a BBB+, con outlook negativo. Le motivazioni indicate dall'agenzia di rating sono essenzialmente riconducibili all'incertezza politica, derivante dalle ultime elezioni del 24-25 febbraio, che potrebbe costituire un freno alla riforme strutturali con possibili effetti negativi sull'economia reale. Il downgrade dell’agenzia Fitch, scelto dalla Banca come ECAI, comporterà un maggiore assorbimento patrimoniale del
portafoglio degli “Intermediari Vigilati” italiani (ponderazioni strettamente legate a quelle degli Stati Sovrani), stimabile alla presente data e sulla base delle informazioni disponibili, in circa €6 milioni.

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