Verifica dello stato attuale, svuotamento e ripristino della laguna e iter accelerato per le autorizzazioni per la realizzazione del nuovo biodigestore, destinato anche alla produzione di energia elettrica. Sono questi i principali elementi del protocollo d'intesa firmato oggi tra regione Umbria, provincia di Perugia e comune di Bettona, per il rilancio del locale biodigestore, fermo dal 2009 per il noto disastro ambientale.
Mentre stamattina il Partito Democratico umbro diffondeva una nota firmata dai rappresentanti locali dei partiti di centro sinistra di Bastia, Bettona, Cannara e Torgiano e dal Comitato popolare per l'ambiente di Bettona e Costano, i quali si dichiaravano contrari al documento non ancora firmato, la regione ha reso noto l'avvenuta firma.
Il protocollo – Il documento firmato dai tre enti è mirato “all'accelerazione dei tempi per la riqualificazione dell'impianto di depurazione destinato al trattamento dei reflui zootecnici di Bettona”.
I dettagli dell'accordo prevedono uno stanziamento da parte della regione Umbria di 200mila euro, con i quali il comune di Bettona “già impegnato nella messa in sicurezza dell'impianto e della laguna di stoccaggio, per evitare qualsiasi perdita o sversamento durante la stagione invernale”, dovrà fare un'indagine scientifica sullo stato attuale della laguna, per poi procedere allo svuotamento e al ripristino dell'impianto. Operazioni che, rende noto la regione, sono preliminari all'”ammodernamento” dell'impianto, ovvero alla realizzazione del nuovo biodigestore. Il comune, con i fondi, dovrà inoltre “agire in danno nei confronti dei soggetti individuati come responsabili della situazione di criticità ambientale”, per recuperare le spese di ripristino ambientale.
Dal canto suo la provincia di Perugia, l'ultima ad aver siglato il protocollo, si è impegnata ad accelerare le procedure autorizzative, oltre a mettere in piedi un programma di monitoraggio con l'Arpa sul suo prossimo funzionamento.
Secondo la regione, “il nuovo impianto dovrà essere pronto per entrare in funzione entro dodici mesi dalle necessarie autorizzazioni che la provincia di Perugia si impegna a rilasciare entro 90 giorni dalla richiesta”.
Secondo l'assessore all'ambiente regionale Silvano Rometti, firmatario del documento, “l'ammodernamento dell'impianto migliorerà la sua capacità di trattamento, riducendo drasticamente i carichi in uscita, con la possibilità di un utilizzo agronomico compatibile con il territorio, oltre a garantire un ritorno economico significativo dovuto alla produzione di energia elettrica, e consentirà al comparto suinicolo di riprendere la propria attività”.
Il nuovo biodigestore – L'impianto da realizzare a Bettona per ripristinare quello in disuso da anni sarà ancora un biodiogestore, ovvero un impianto che -senza bruciare- potrà realizzare energia elettrica trattando biomasse agricole e zootecniche insieme. Secondo alcune indiscrezioni, nello specifico, l'impianto in progettazione a Bettona dovrebbe necessitare a pieno regime di 500 ettari di coltivazioni dedicate e dovrebbe andare di pari passo con il reinsediamento nella zona di allevamenti intensivi di maiali. Secondo le stime del Comitato per l'ambiente di Bettona, mentre adesso nel territorio non vi sono allevamenti di suini, con il nuovo impianto si potrebbe arrivare ad allevare circa 30 mila capi in tre o quattro allevamenti.
Dissensi politici – Proprio il Comitato per l'Ambiente di Bettona e di Costano, insieme ai rappresentanti dei partiti di centro sinistra dei comuni di Bastia, Bettona, Cannara e Torgiano (Pd, Idv, Prc-Psi e Sel di Bettona), è stato firmatario di un comunicato di stamattina, diffuso dal Pd Umbria, in cui -mostrandosi ignari dell'avvenuta firma- si chiedeva “l’immediata sospensione dell’iter di approvazione dell’accordo di programma” e “l’immediata convocazione delle componenti politiche e amministrative e dei comitati per l’ambiente della zona da parte della Giunta regionale e provinciale”. Un intervento tardivo, in cui gli esponenti politici e della cittadinanza valutavano il protocollo “una fuga in avanti sull’accordo di programma che sembra non tener nessun conto di quello che è accaduto in questi ultimi anni”.
“Prima di parlare del recupero del biodigestore, ormai ridotto ad un cumulo di rottami, si deve ripartire da uno studio puntuale sulle esigenze della popolazione e del comprensorio e sulla sopportabilità del carico inquinante”, si legge nel comunicato.
Blitz socialista – Il fatto che il Pd Umbria, principale partito di maggioranza in regione, fosse ignaro della decisione presa sull'impianto -tanto da aver mandato un comunicato contrario al protocollo-, mentre l'Idv locale e regionale ha più volte espresso una simile posizione, ha fatto parlare Remo Granocchia (Idv), presidente del Comitato per l'ambiente di Bettona, di un possibile “blitz socialista” alla base della firma, in cosiderazione dell'appartenenza politica del firmatario per la regione -Rometti- e di quello per la provincia, l'assessore alla Gestione e controllo ambientale Roberto Bertini.
“Ci incontreremo nuovamente con tutti gli esponenti politici nei prossimi giorni”, ha detto Granocchia subito dopo aver appreso la notizia dell'avvenuta firma, “per valutare come fermare questo protocollo”.
Francesco de Augustinis