A 10 anni dalla scomparsa ancora vivo il ricordo del professore
Artista illuminato, uomo aperto, docente dalla parte dei giovani. Sono tre le anime di Beniamino Nicodemo, conosciuto in città come “il professore” e di cui oggi ricorrono i 10 anni dalla scomparsa. Di lui rimane il ricordo della voce pacata e del sorriso fragoroso, l’eclettismo, la disponibilità. Di lui rimangono le opere e l’operato che ne rendono la memoria incredibilmente viva in città.
Eppure Beniamino non è nato a Spoleto. E’ arrivato nella città del Festival alla fine degli anni ’70 con la moglie Anna, anche lei docente di Arte, e qui ha cresciuto le sue figlie Vittoria e Maria Elena, ha costruito la sua brillante carriera che lo ha visto ricoprire il ruolo di Preside all’Istituto Statale d’Arte (poi anche al Liceo Artistico di Deruta) e sempre qui ha instaurato infiniti rapporti umani costruiti anche grazie al suo costante impegno nel sociale.
La comunità ha potuto ammirare per anni i suoi affreschi a secco nella Chiesa di San Nicolò, oggi tristemente chiusa in seguito al rovinoso terremoto del 2016. L’opera nacque in seguito ad una approfondita riflessione dell’autore e volle essere uno squarcio di cielo luminoso in una giornata troppo grigia. Per questo Beniamino Nicodemo venne poi definito il pittore della luce.
Tutti lo ricordano inoltre per la sua attiva partecipazione al Carnevale Spoletino come co-organizzatore e autore di tanti carri allegorici. L’amore per l’arte d’altronde lo ha accompagnato sempre. Nella sua carriera Beniamino ha partecipato a molti concorsi di pittura, collettive e personali, è stato autore di scenografie per molte recite scolastiche, ha ricevuto riconoscimenti e non si è mai stancato di apprendere.
Oggi il sito web www.beniaminonicodemo.it, realizzato dal genero Luca, ne ricorda la vita e le opere e vuole essere anche un raccoglitore di testimonianze di chi lo ha conosciuto e stimato. Chiunque può lasciare il suo ricordo scritto di Beniamino, in particolare oggi, nell’anniversario della sua partenza verso la luce.
