Daniele Benedetti incassa la fiducia e passa al contrattacco. Nel lungo intervento di fronte al consiglio comunale – effettuato in realtà prima della votazione sulla mozione di sfiducia, anche se non serviva un analista politico per intuirne l'esito già un paio d'ore prima – il sindaco elenca punto per punto tutti i provvedimenti che da oggi fino al 30 novembre (data ultima per l’approvazione del bilancio di previsione 2013, ndr) la giunta adotterà per potersi nuovamente presentare di fronte al massimo consesso cittadino forte di un piano di rientro serio e credibile, che possa ripianare il disavanzo in tre anni tramite procedure ordinarie evitando così l'arrivo di un commissario prefettizio. “Saranno necessari sacrifici, certo, ma senza rinunciare ad un approccio sociale all'economia”, ha sottolineato il primo cittadino. Ecco i passaggi più importanti del suo discorso, riportati testualmente:
L’insieme dei servizi comunali fondamentali (trasporti, sociale, asili) erano in larga parte finanziati dai trasferimenti dello Stato che ora non arrivano più. I sindaci hanno due strade solamente: tagliare i servizi o andare incontro al default spendendo soldi che non hanno ed emettendo fatture che non salderanno mai. Come è noto una prima verifica sulla praticabilità della proposta Hanke-Dominici l’abbiamo già effettuata presso il Ministero degli Interni, ma siccome è interesse nostro e di tutti i cittadini valutare fino in fondo la possibilità di poter ridimensionare il disavanzo, accogliamo e ribadiamo l’impegno a svolgere ulteriori verifiche tecniche in tempi rapidissimi.
Rispetto alle richieste di chiarimento dei revisori dei conti posso comunicare che gli uffici hanno terminato il lavoro e stanno per trasmettere al collegio dei revisori il riscontro da cui non emergono scostamenti così gravi da farci ritenere che sia necessario rimettere in discussione tutto il lavoro svolto. Rispetto al pagamento effettuato a giugno a favore di Umbria TPL e Mobilità, nei giorni scorsi ho sentito circolare voci circa la ipotesi di un debito fuori bilancio. Tale argomentazione è assolutamente impropria. Posso piuttosto affermare che ciò che abbiamo riscontrato è la non regolarità della procedura effettuata. Abbiamo quindi chiarito che si tratta di un errore e che i mandati riportavano causali imputate a titoli non corretti. Pertanto stiamo provvedendo a riformulare il pagamento in maniera corretta con i titoli idonei. Di tutto ciò abbiamo già avvisato Umbria Mobilità che si è riservata di fare alcuni passaggi con i propri uffici per poi accogliere la nostra richiesta di ripetizione della somma.
BILANCIO e PIANO TRIENNALE DI RIENTRO
Ma dai primi giorni del mese di novembre saremo in grado di presentare formalmente la proposta di bilancio con il contestuale piano di rientro. Il piano di rientro non presenta straordinari tagli o incredibili rinunce. Certo, contiene sacrifici, ma è impostato in modo tale che questi sacrifici diventano soluzioni di prospettiva per un futuro migliore delle casse comunali e delle condizioni della città. Altro elemento da non trascurare è la ridistribuzione della spesa sui cittadini senza rinunciare all’applicazione di un valore irrinunciabile: l’approccio sociale all’economia. Faccio alcuni esempi: sapete che questa Amministrazione ha condotto in porto un project financing unico nel suo genere, almeno in Umbria. Da questo progetto risulterà un miglioramento della qualità dei servizi di mensa scolastica e di altri servizi sociali correlati. Sul fronte del contenimento della spesa, già nel 2014, otterremo un risparmio di 60mila euro solo per la mensa scolastica. Ebbene stiamo applicando lo stesso metodo, e il progetto è stato già confrontato e concertato con gli attori dello sport, alle modalità di gestione dell’impiantistica sportiva. Attenzione. Non si tratta semplicemente di incrementare le tariffe per fare cassa e quindi portare denaro “fresco” al piano di rientro. Ma stiamo lavorando per cambiare, insieme al mondo dello sport e del sociale, le modalità di gestione per arrivare sia a valorizzare gli impianti che a ridurre l’attuale spesa di bilancio. In estrema sintesi data 100 l’attuale spesa per la gestione dell’impiantistica sportiva, a progetto realizzato, questa spesa si ridurrà al 10 per cento dell’attuale. In questo contesto le tariffe dei servizi verranno incrementate, anzi devo dirvi che la Giunta nei giorni scorsi ha adottato un provvedimento con il quale le tariffe complessivamente vengono ritoccate a rialzo per una percentuale di circa il 18%, ma abbiamo inserito nuovi strumenti e misure come gli “abbonamenti lunghi” e le agevolazioni per le categorie protette, gli anziani e i giovani che in molti casi diminuiscono addirittura la spesa a carico degli utenti. Di questo progetto fa parte integrante il Palatenda, per il quale abbiamo soluzioni pronte che presenteremo nei prossimi giorni.
Aliquote fiscali – È inevitabile che per quadrare il piano di rientro è necessario agire anche sulle aliquote fiscali. In questo caso è ferma l’intenzione della Giunta di portare al massimo l’IMU sulle seconde case senza escludere tutte le agevolazioni fiscali utilizzabili per casi particolari. Stesso ragionamento abbiamo impostato in Giunta e annunciato in Commissione consiliare per l’applicazione della TARES. Su questa questione, ove venisse accolto l’emendamento presentato dall’onorevole Magda Culotta, siamo pronti a mantenere la TARSU con un incremento del 30% spalmato su tutte le fasce, in modo tale che otterremo la stessa copertura totale del costo dei servizi ma conserveremo il nostro impianto sociale ispirato alla gradualità e progressività. Per cui pagherà di più chi ha di più. Commercianti, ristoratori e venditori ambulanti di mercato non si vedranno quasi triplicare l’imposta ma la vedranno incrementare del 30%.
Recupero evasione e alienazioni – Le linee guida del piano triennale si completano con un ragionamento sulle entrate dalle opere di urbanizzazione, sul recupero dell’evasione fiscale e sul piano di alienazione. Rispetto al recupero dell’evasione fiscale continuerà l’azione già intrapresa negli anni scorsi, ma con due modifiche sostanziali:
– le somme da recuperare sono state calcolate in maniera assolutamente prudenziale
– le somme stimate saranno accompagnate da fondi svalutazione credito finanziati al 50% nei bilanci di competenza.
Sul fronte del Piano di alienazione il metodo di gestione presenta due novità che riteniamo serie e necessarie per dare credibilità alle azioni. La prima riguarda il crono programma, nel senso che le prime concrete possibilità di vendita del patrimonio non possono riguardare il 2013 e forse nemmeno il 2014. Questo perché c’è da fare un percorso serio con il tempo dovuto se davvero vogliamo essere credibili e alienare parte del patrimonio per ripianare il disavanzo in conto capitale. La seconda innovazione riguarda l’avviso che stiamo pubblicando per la manifestazione di interesse. In questo caso si tratta dell’Azienda Agraria S. Felice di Giano. Prima di procedere con il bando di gara abbiamo ritenuto doveroso fare una rigorosa indagine di mercato che ci consenta di diminuire i rischi e pre – verificare le effettive potenzialità d’acquisto.
Riorganizzazione e nuovo dirigente finanziario – La relazione del nostro segretario generale è stata puntuale ed esaustiva. Abbiamo appreso la lezione stiamo cambiando il metodo. Nella sostanza va riorganizzato il sistema. Ad oggi stiamo già lavorando ad una riorganizzazione che si fonda sia sul potenziamento di quei servizi che si sono rivelati troppo deboli, come ad esempio l’ufficio tributi che abbiamo già rinforzato con due unità, sia sulla modifica delle modalità di gestione e comunicazione tra uffici e direzioni. E’ evidente che in tutto ciò la prima esigenza apicale è la individuazione di un dirigente finanziario. La D.ssa Nichinonni sta facendo il massimo, ma non possiamo pensare che questa possa essere la soluzione definitiva. Per dare una risposta immediata abbiamo riscontrato la disponibilità della Provincia di Perugia con la quale domani mattina formalizzeremo la convenzione che ci assicurerà l’immediata presenza di un dirigente a supporto dei nostri uffici. Per dare certezza alla struttura comunale, subito dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2013 avremo le condizioni per procedere immediatamente alla individuazione di un dirigente da inserire in organico. Ribadisco, fino alla noia, che mentre procediamo sul binario della riorganizzazione stando anche ben attenti a razionalizzare la spesa (la giunta ha già adottato un provvedimento che riduce del 30% l’indennità di posizione dei dirigenti), non ci esimiamo dall’adottare tutte le sanzioni disciplinari nei confronti di coloro che hanno sbagliato.
Dimissioni – Io non intendo ritirare le mie dimissioni fintanto che non cessi una strumentalizzazione becera che dopo mesi e mesi mi ha veramente stancato. Solo quando incontrerò la disponibilità sufficiente per condividere con eguale responsabilità di fronte alla città e ai cittadini la manovra che abbiamo approntato e solo quando avrò trovato gruppi e consiglieri pronti a sedersi con me con la Giunta e con i Dirigenti per mettere a punto insieme e condividere il bilancio di previsione e il piano di rientro, solo allora mi renderò disponibile a concludere questa legislatura. Attenzione però, anche in questo poco tempo che va da oggi ai primi giorni di novembre, se nel fare tutto ciò, continuerò ad essere considerato di intralcio al commissario prefettizio, anche da componenti della mia stessa maggioranza, ugualmente non ritirerò le dimissioni.
Valutazioni politiche – Ritengo assolutamente serio e responsabile l’intervento del capogruppo del PD come del dott. Hanke e di Dominici perché i loro interventi dimostrano che chi è stato votato dai cittadini sa assumersi fino alla fine la propria responsabilità, non scappa, non china il capo, non abbandona la nave. Ribadisco il Commissario prefettizio non è il diavolo. Anzi forse è più competente di un sindaco e di tanti assessori e consiglieri. Ma NOI siamo stati eletti e noi dobbiamo rendere conto. Sia chiaro che qui siamo in presenza di eletti che per questioni meramente strumentali, di cui sono nauseato, preferiscono far cadere una Amministrazione democraticamente eletta su un disavanzo ripianabile che Non è disastro, Non è default, Non è dissesto né pre-dissesto e che viene da lontano, solo ed unicamente per attrezzarsi meglio alla campagna elettorale.
Commissariamento – Chi ci assicura che il commissario rimanga solo il tempo che ci separa da oggi alla prossima scadenza elettorale? Spulciando i libri di storia di Spoleto ho ritrovato una vicenda che vale per ieri per oggi e per domani. Non tutti lo ricorderanno, ma questa città è stata già commissariata. Tra 1966 e 1967, dopo l’esperienza fallimentare della maggioranza allora eletta, il Commissario Vaccaro prese in mano le sorti della città per circa un anno. Tre sole considerazioni: erano gli anni del boom, un recente studio di una università italiana dimostra che in quei 10 anni tra il 60 e il 70 gli italiani videro raddoppiare la media del proprio reddito pro capite. Gli spoletini al contrario videro l’inizio di un periodo brutto, vennero privati dell’opportunità che ebbero tanti altri italiani perché non videro raddoppiare il proprio reddito, ma anzi da quel periodo iniziano debolezze strutturali che ci portiamo ancora dietro, che hanno lì le loro radici. Per fare un esempio nel periodo del Commissario l’industria ELLESSE voleva insediarsi a casa nostra, ma fu impossibile perché il Commissario non aveva la podestà per modificare le necessarie nome urbanistiche e allora l’ELLESSE si insediò a Perugia. Sia chiaro che se si dovesse ritornare a quella situazione del Commissario prefettizio, allora si assuma la responsabilità chi voterà la sfiducia a questa Amministrazione , e i cittadini si ricordino bene chi ha votato per farci cadere.