La replica dell'assessore ai timori dopo le novità estive su Tacito, Milano Centrale e Frecciarossa da Orte
Il Tacito per Milano che parte e arriva a Foligno, proseguendo solo con i bus per Spoleto e Terni. Il Fracciarossa da Orte soppresso, quello da Perugia che non ferma più a Milano Centrale, ma solo in altre tre stazioni del capoluogo. L’estate per gli umbri che transitano in treno non sta portando buone notizie. Con limitazioni di servizi che qualcuno teme possano diventare strutturali.
Timori e critiche alle quali risponde direttamente l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche.
Il Frecciarossa a Milano
Quanto alla mancata fermata alla stazione di Milano Centrale del Frecciarossa, Melasecche ricorda che questa era la normalità, dopo una fase di avvio, perché per “ragioni strategiche”, dopo il prolungamento per Torino, si è deciso di prediligere le tre stazioni milanesi di Porta Garibaldi, Rogoredo e Rho Fiera, “per servire meglio tutta una clientela di affari molto più estesa di quella che va a Milano per farsi una passeggiata in Piazza Duomo”. Solo con la pandemia, ricorda ancora Melasecche, il Frecciarossa era stato dirottato temporaneamente su Milano Centrale per intercettare un numero maggiore di passeggeri con il calo dei viaggiatori.
“La Regione, nonostante i costi stiano lievitando ben oltre quanto appariva superficialmente in quel contratto del 2018 – ricorda Melasecche – si sta facendo carico di un onere molto rilevante per mantenere quel treno. Siamo giunti a 2,5 milioni di euro l’anno e questo ad oggi è purtroppo inconfutabile”.
Frecciarossa da Orte
Melasecche rivendica il successo di aver fatto uscire dalla direttissima il Frecciarossa per Orte. Treno usato anche da molti ternani ed orvietani insieme a tutti quegli umbri che si trovano lungo la Ancona-Roma percorsa dal Regionale Veloce appositamente rimodulata in coincidenza proprio con quella Freccia. Da Spoleto si guadagna un’ora e sette minuti nel tragitto Spoleto-Milano oltre ad una qualità ben superiore del viaggio, ricorda Melasecche.
Che ora spiega: “Qual è la novità? Cessato il periodo sperimentale gestito da Trenitalia con la Regione Lazio, occorre adesso porre in essere le procedure di legge, compresa la obbligatoria manifestazione di interesse, per rendere quel servizio definitivo. Ci si sta lavorando ma prima di settembre è difficile che possa cessare l’attuale sospensione”. Confidando nella collaborazione tra Regione Lazio e Trenitalia.
Il Tacito
E poi il Tacito Terni-Milano, istituito ai tempi di Ciaurro. Che da Terni consente di arrivare a Milano col doppio del tempo del Freccia Rossa Orte-Milano, ma comunque utilizzato perché con un costo del biglietto inferiore.
Ma transitando nella gola di Giuncano, dove c’è stato un anno fa un deragliamento a causa dei massi caduti dalla montagna, è costretto a rallentare, come gli altri convogli.
“Occorre quindi con urgenza aumentare le ore a disposizione delle imprese che stanno operando in grande difficoltà – prosegue Melasecche – per ingabbiare le rocce e ripristinare gli standard commerciali, proprio su una linea nazionale importantissima, la Roma-Ancona, per la quale stiamo conseguendo risultati significativi di velocizzazione, messa in sicurezza, revisione progettuale del raddoppio. Ma anche in questo caso le notizie nefaste annunciano definitive soppressioni quando comunicati ufficiali di Trenitalia dichiarano esattamente il contrario, cioè il ripristino della partenza da Terni per settembre”.
Melasecche: basta gufi
E allora, Melasecche dice basta a chi sembra gufare. Prendendosela con la sinistra dei “disastri finanziari”, quando la partitocrazia faceva danni anche nei trasporti. E con quella parte del sindacato che continua ad essere “cinghia di trasmissione di alcuni partiti”.