Luca Biribanti
Si è svolta questo pomeriggio l'assemblea pubblica voluta dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, per far fronte al difficilissimo momento che sta vivendo l'industria cittadina. Dopo il “no” di Basell all'offerta di Novamont per l'acquisizione del polo chimico ternano, un'altra tegola si aggiunge alle precarie condizioni del futuro manifatturiero di Terni. Non molto tempo fa il consiglio direttivo della multinazionale tedesca, Thyssen-Krupp, aveva deliberato lo scorporo del settore acciaio 'Inox', mettendo a repentaglio posti di lavoro e continuità della produzione industriale. Presso la sala blu di Palazzo Gazzoli c'erano tutti i rappresentanti delle istituzioni e anche Monsignor, Vincenzo Paglia, non ha voluto mancare un appuntamento dedicato a un tema che è stato sempre molto a cuore al vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia. A coordinare il tavolo dei lavori c'era Giorgio Finocchio che ha lasciato subito la parola al sindaco: “Dobbiamo prepararci a una battaglia che deve essere combattuta da tutta la città – ha esordito Di Girolamo – per il futuro della città stessa, della Provincia, dell'Umbria e dell'industria nazionale. I dati Istat e Bankitalia sono preoccupanti: l'Italia cresce poco e ultimamente è stata superata anche da Korea del Sud e India nella classifica dei paesi più industrializzati. L'Italia non può fare a meno del settore manifatturiero. L'Eurostat ci dice che ogni punto percentuale di crescita nel settore dell'industria corrisponde a un +2% sul pil. Il settore va sostenuto e valorizzato attraverso l'unità della città, caratteristica che ci ha sempre contraddistinto, e l'impegno del governo che deve fare il suo dovere. Non chiediamo assistenzialismi, ma la risoluzione dei problemi alla radice. La Basell non pensi di lasciarci le chiavi dal postino e chiudere le porte”. Anche il vescovo, Vincenzo Paglia, ha espresso grande preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare a Terni: “Sono preoccupato perchè vedo una città che non ha una visione d'insieme per il futuro. Abbiamo bisogno di uno scatto di pensiero, anche da parte della Chiesa, ecco perchè sono qui. Dobbiamo mantenere alta la guardia verso il governo, ma dobbiamo essere noi a guidare il cambiamento e la risoluzione del problema. Non dobbiamo essere semplici partecipanti, ma protagonisti del cambiamento che deve avvenire attraverso l'unità e il coinvolgimento della coscienza collettiva. Il fatto che la Basell rifiuti tutti qui soldi e bonus annessi offerti da Novamont ci fa impazzire e non possiamo perdere qusto impazzimento, ma dobbiamo trasformarlo in una lotta spirituale. Il prossimo giovedì 23 giugno ci sarà la tradizionale processione del 'Corpus Domini' e questo tema voglio che sia un momento centrale di preghiera e di riflessione, perchè in esso contiene un alto valore spirituale”.
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