Imu, Tasi, Tarsu. Non riesci più a pagare le imposte comunali? Nessun problema, arriva il baratto amministrativo. Il Consiglio comunale ha approvato ieri pomeriggio con 21 voti a favore e un’astensione l’atto d’indirizzo presentato dal Movimento 5 stelle sul baratto amministrativo.
Che cos’è: Il Baratto amministrativo è una delle novità più curiose introdotte dal decreto “Sblocca Italia”. I cittadini che non sono riusciti a pagare delle somme relative ai tributi comunali, oppure coloro che pur non avendo pendenze già scadute, dimostrino di avere una precaria situazione economica ed un reddito modesto, in un’ottica di collaborazione e di partecipazione attiva, potranno mettersi a disposizione del Comune per effettuare degli interventi di conservazione, manutenzione, o recupero di beni comuni a compensazione dei loro debiti, o della loro impossibilità di pagare i tributi.
Chi può usufruirne: L’individuazione dei destinatari del baratto si rivolge prioritariamente ai residenti del Comune di Terni maggiorenni, con adeguate capacità, con un mancato pagamento dei tributi comunali già scaduti, oppure ai cittadini organizzati in forma singola o associata, che pur non avendo pendenze, siano in una situazione economica precaria.
La definizione degli interventi da realizzare a carico di questi cittadini come baratto amministrativo, sarà volta primariamente alla protezione, conservazione, alla manutenzione e recupero dei beni comuni urbani, aree da recuperare e manutenere ed immobili, per garantire e migliorare la loro fruibilità collettiva e qualità.
Che cosa ne pensa il Consiglio: Rispetto ai contenuti dell’atto alcuni consiglieri hanno sottolineato delle criticità nell’attuazione. Francesca Malafoglia, intervenendo a nome della Giunta ha sottolineato come anche lo strumento del baratto amministrativo s’inserisca nei principi della partecipazione, dell’amministrazione condivisa e del sostegno.
“Il problema che dobbiamo affrontare per il baratto amministrativo – ha precisato il vicesindaco Malafoglia – riguarda la definizione di uno strumento giuridico adeguato che superi il problema del riparto delle competenze normative e che rispetti il principio d’uguaglianza tra i cittadini”.