“I dirigenti della Usl smettano di drogarsi”, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, durante la conferenza di ‘fine anno’ (in programma ieri 7 gennaio) ha attaccato duramente il servizio veterinario in relazione alla gestione delle adozioni dal canile comunale. Secondo Bandecchi, infatti, i dirigenti della Usl sarebbero “imbecilli” che impediscono il corretto funzionamento di un servizio di qualità. Ecco il passaggio delle dichiarazioni del sindaco: “Il canile ha cambiato faccia, i cani che sono stati affidai negli ultimi 12 mesi non sono mai stati adottati in 20 anni in questa città: i cani restavano prigionieri nelle loro carceri per anni, ci entravano da piccoli e ci morivano da vecchi. Abbiamo dato in adozione una sessantina di cani, ma ci mettono i bastoni tra le ruote, dicendo che non possiamo trasportare animali in macchina fino a Genoa o a Milano, ma questa cosa la voglio risolvere. Do un’anticipazione ai dirigenti della Asl: devono smettersi di drogarsi con le droghe che evidentemente girano e che la Finanza recupera, devono cominciare a usare acqua minerale, perché io i cani miei li porto dove mi pare e quando mi pare. Dove c’è qualità c’è sempre un imbecille che ci mette la parola e dico imbecille, perché quando accompagniamo i cani in altre città entriamo nelle case di chi adotta e ci rendiamo conto di che case sono e come vivono questi signori, capiamo che persone e che famiglie sono”.
La Usl “Le adozioni sono gestite dal Comune”
Nella giornata di oggi, 8 gennaio, è arrivata la replica della Usl2, una nota molto pacata rispetto alle parole utilizzate da Bandecchi che evidentemente gode di una sorta di riverenza psicologica nei confronti di tutti coloro che vengono raggiunti dai suoi attacchi. La nota della Usl precisa soltanto il ruolo svolto dai dirigenti in modo molto formale e contenuto: “Il tema delle adozioni è di competenza esclusiva dell’Amministrazione Comunale – si legge nella nota – L’Azienda Usl Umbria 2 si occupa degli aspetti sanitari che consentono di verificare, prima delle adozioni, lo stato di salute e il benessere dell’animale e garantire la tracciabilità e il buon esito della procedura di adozione stessa. Il tutto regolamentato da linee guida nazionali e alcune norme regionali che fissano i percorsi e le competenze della sanità pubblica veterinaria e che ovviamente la Usl Umbria 2 è chiamata a far rispettare”.