Ballottaggio, Rossi tenta l’affondo, Cardarelli querela Pd / Ft, veleni sui manifesti - Tuttoggi.info

Ballottaggio, Rossi tenta l’affondo, Cardarelli querela Pd / Ft, veleni sui manifesti

Carlo Vantaggioli

Ballottaggio, Rossi tenta l’affondo, Cardarelli querela Pd / Ft, veleni sui manifesti

Campagna elettorale chiude al vetriolo / Manifesti anche su Fb / L’appello di Cardarelli, gli impegni del Pd
Gio, 05/06/2014 - 23:10

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Ci vorrebbe un limoncello ma forse anche un buon vecchio ed efficace Fernet per buttare giù il lauto pasto delle invettive di questa fase finale del ballottaggio tra Fabrizio Cardarelli e Dante Andrea Rossi. Non tanto per i due candidati in se, che umanamente parlando si erano anche abbracciati alla fine del confronto pubblico a Villa Redenta organizzato proprio da noi di Tuttoggi.info, quanto piuttosto per le truppe cammellate e gli spin doctor che li seguono nella tenzone elettorale e che mai come in questa tornata amministrativa hanno digrignato i denti e sbavazzato in giro per marcare il territorio.

Francamente, se di cambiamento entrambi si ammantano, forse sarebbe stato meglio vedere le differenze con il passato proprio nel linguaggio elettorale e nella comunicazione, ma a quanto pare per questo aspetto della faccenda occorre che cambino intere generazioni di elettori che adorano essere solleticati nella pancia.

E poiché il cavallo vincente non si cambia, entrambi i contendenti mantengono vivi e pulsanti quei due o tre argomenti clou della partita di cui tutti ormai conosciamo i dettagli. Così Rossi riciccia sulla questione Scs-Banca Popolare attribuendo a Cardarelli comportamenti speciosi e “politicamente responsabili”che avrebbero causato la fine della spoletinità creditizia. E lo fa con un volantino che sta facendo il giro della città in cui il “guizzo” comunicativo sta nell’ idea di mettere in grigio le foto dell’avversario al fianco di Angelino Alfano mentre Rossi stesso ed il premier Renzi sono coloratissimi. Sullo stesso inoltre si calca la mano anche su chi è più nuovo dei due. Così Cardarelli, a cui fa difetto l’età anagrafica, finisce con l’essere il politico delle numerose casacche “Assessore della giunta Tulipani, Forza Italia, Udc ed ora Nuovo Centro Destra”, come dichiara il foglietto del Pd.

Cardarelli si incavola e ribatte punto per punto e trova anche spazio tra i fumi del nervoso di fare una mezza battuta involontaria sulla definizione da dare a Rossi, “colui che io ho sempre definito il mio concorrente alla carica di sindaco, ma che ora, mio malgrado, devo definire il mio avversario/nemico”. Detta così somiglia tanto alla famosa trovata di Veltroni alle elezioni del 2008 quando definiva Berlusconi “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”. Come si può notare la comunicazione non ha colore dunque.

In verità ne ha ben donde Cardarelli contro Rossi sulla questione Bps, riabilitato, ad onor del vero, dalla stessa vigilanza della Banca d’Italia che nella famosa prima relazione ( 2010 ndr.) sulla gestione dell’Istituto di Piazza Pianciani ebbe a dire che sulla persona dell’ex-presidente della Scs non c’erano ombre, “…calunnia quando mi si descrive strumentalmente come presidente di due società – afferma Cardarelli- e mi si addossa la corresponsabilità di aver fatto perdere l’identità spoletina della Bps. Voglio ricordare infatti che i bilanci dell’istituto di credito che mi vedono coinvolto come presidente della controllante ScS sono stati tutti ampiamente attivi: L’utile della BpS nel 2008 (ultimo anno della mia gestione) era di 10. 620.817 euro e quello della ScS era di 3.817.724 euro. Le passività rovinose della BpS –chiude il Professore- così come rilevato dalla Banca d’Italia, non sono perciò ascrivibili né direttamente né indirettamente al sottoscritto”. Ma tant’è, lotta dura senza paura!

Nel volantino di Rossi si dice anche “Avremo risorse per lo sviluppo e gli investimenti solo se alleati con la Regione dell’Umbria, con il governo di Matteo Renzi e la nuova Europa”, spingendo sul tasto della schiacciante vittoria del Pd nelle recenti consultazioni europee. Ma Cardarelli la legge in altra maniera e chiosa “se fosse vero quello che il mio avversario afferma dovremmo dedurre che la gestione del denaro pubblico da parte della Regione Umbria e dello Stato è prettamente clientelare (se sei mio amico ti faccio arrivare i finanziamenti altrimenti ti rovino). Ci piacerebbe sentire a tale proposito qualche risposta da parte della Presidente Marini…”.

Intanto, giusto per mettere un punto fermo alla faccenda, il prof. Cardarelli, ha comunicato in giornata di aver dato mandato all’Avv. Salvatore Finocchi di querelare per diffamazione i responsabili del Pd di Spoleto. E’ la seconda querela, sempre per attacchi sulla vicenda Bps, che Cardarelli presenta in meno di 5 giorni.

Ma le bocche da fuoco del Pd, per nulla intimorite, non finiscono a sparare solo volantini. E così, nell’era delle campagne mediatiche su Facebook eccoti anche una “simpatica caricatura” delle forze Caradarelliane a mò di Armata Brancaleone con tanto di hashtag “unodiloro” e motto “Il nuovo che avanza”.

Nell’Armata ci finisce anche l’ex consigliere comunale del Gruppo misto, Gianmarco Profili, che nell’attuale tornata elettorale ha fondato la lista Spoleto Popolare per Cardarelli, che naturalmente si “risente” sul cocetto di “vecchio” e invia subito un comunicato stampa al veleno definendo Rossi “bersaniano fulminato sulla via di Firenze”, citando qualche fatto delle passate amministrazioni di centrosinistra che danno il senso del nuovo rispetto al vecchio. Dice Profili, “…perchè non ci spiega come mai da dirigente del PD nulla ha detto quando un’esponente del suo partito è stata chiamata a fare la segretaria del sindaco per 40.000 euro l’anno, occupando due posti di lavoro? “.

E non pago di aver controbattuto alla famosa accusa scagliata da Rossi a Cardarelli, anche a Villa Redenta,  sui tanti incarichi remunerati del Professore, sempre puntualmente smentiti sia nel numero che nella consistenza, Profili allunga la critica a Rossi sui costi della macchina comunale con l’occhio sempre indirizzato alla dicotomia vecchio-nuovo, “Se vuole parlare dell’oggi, parliamo della macchina comunale dove anche in queste ore, nella più totale confusione di ruoli e di meriti, ad alcuni dipendenti vengono ridati gli incarichi di posizione organizzativa, tolti solo qualche mese fa, dopo aver sbandierato in pompa magna sui giornali dell’impegno del Comune per diminuire le posizioni apicali”.

E mentre la digestione si fa più lenta, arrivano gli appelli al voto. Quello di Cardarelli punta direttamente al Movimento 5Stelle con cui il professore spende tutte le parole d’ordine possibili affinchè i suoi componenti definti “i ragazzi del movimento” capiscano che il candidato sindaco non è distante da alcuni punti fondamentali del programma dei pentastellati. Così Cardarelli nel suo appello finale, “Mi riferisco al settore dell’ambiente, della partecipazione e della trasparenza, punti cardine del programma del movimento 5 stelle e basi sulle quali vorrei costruire il nuovo modo di operare della mia futura amministrazione e, punti questi, attraverso i quali vorrei dar maggior concretezza al lavoro sin qui svolto e condiviso dai banchi dell’opposizione”.

Non mancano a chiusura due manifesti “uppercut” di Cardarelli dal motto scapigliato “scatenatevi”, inteso come il liberarsi dalle catene del passato. Un passato che nei manifesti fa leva sulla rielezione di ben 7 esponenti del centrosinistra della passata amministrazione e sulla eredità del debito per famiglia, relativa al buco di bilancio.

Ma se questa è la strategia del centrodestra nelle ultime 72 ore prima del voto, il centrosinistra non sta sulle sue. Nelle ultime ore è arrivato in città Stefano Bonaccini della segreteria nazionale del Pd, responsabile degli enti locali del partito. Ecco il comunicato stampa del Pd sulla sua visita: “Pochi giorni fa gli italiani, attraverso un risultato strepitoso a favore del Pd, hanno detto: abbiamo fiducia nel cambiamento. Hanno anche detto: non è vero che siete tutti uguali, sporchi e cattivi”. Stefano Bonaccini, responsabile delle autonomie locali e membro della segreteria nazionale del Pd, tra gli uomini strettamente legati a Matteo Renzi, è intervenuto questo pomeriggio a Spoleto (Hotel Albornoz) dando vita a una conferenza stampa insieme al segretario regionale dei Democratici umbri, Giacomo Leonelli e al candidato sindaco Dante Andrea Rossi. Una tappa del tour elettorale che ha portato Bonaccini (arrivato a Spoleto in treno) a toccare altre città umbre chiamate domenica prossima al ballottaggio per la scelta del primo cittadino.

“Rossi – ha aggiunto Bonaccini – ha tutte le qualità per ridare dignità e speranza a questa importante città. La filiera con Regione e Governo nazionale è importante perché fa parte di un progetto complessivo senza il quale c’è l’isolamento. A Spoleto sappiamo che con Rossi si guarda al futuro e con il suo competitore si torna indietro. Con Rossi c’è l’innovazione e l’uscita dalla continuità, dall’altra parte vedo solo rancore e rabbia e non penso che sia questo che vogliono gli spoletini”. Prima di lui Leonelli aveva rimarcato come “scegliere Dante Andrea significa voltare pagina rispetto a un competitore che ha già avuto ruoli di altissimo livello sia nell’amministrare la città che l’istituto di credito locale. Questa non è una valutazione personale, ma politica che deve avere il suo peso quando si parla di cambiamento. Le opzioni sono quindi due – ha aggiunto Leonelli – o scegliere il rilancio di Spoleto nel panorama nazionale e quindi votare il Pd di Renzi che attraverso una classe dirigente nuova rappresenta la speranza per l’Italia e i territori, oppure scegliere un non meglio definito movimento civico con chiari addentellati con il centro destra che isolerebbe la città”. Rossi ha sottolineato la volontà di chiudere “una volta per tutte con la litigiosità che ha caratterizzato Spoleto da troppi anni”, di “garantire un cambiamento reale con una Giunta comunale che attingerà forze nuove sia dalle liste che dall’esterno: donne e uomini che sappiano chiudere con il passato. Spoleto in questo percorso non sarà sola. Sappiamo che potrà contare su amici come Bonaccini che sarà vicino a noi politicamente”. Sollecitato dai giornalisti Rossi ha quindi ribadito che in totale autonomia si avvarrà “di una squadra realmente nuova, senza persone provenienti dal passato. Condividerò i criteri nella scelta delle persone che faranno parte dell’esecutivo con le liste che mi sostengono nell’ottica del totale rinnovamento”.

E per finire si chiuderà domani 6 giugno con un doppio appuntamento la campagna elettorale del candidato sindaco Dante Andrea Rossi. A partire dalle 17.30 a Villa Redenta, Rossi sarà affiancato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dal Vicepresidente nazionale del PD Matteo Ricci.

Il Partito Democratico, con il suo Segretario nazionale e Presidente del Consiglio Matteo Renzi e attraverso i propri rappresentanti locali, nazionali ed europei è oggi l’unica soluzione possibile per uscire dalla crisi. Dopo un aperitivo offerto ai partecipanti, tutti sono invitati a partecipare alla manifestazione di chiusura che si terrà nel bocciodromo di San Giacomo con musica dal vivo e ricco buffet.

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