“Abbiamo accolto il risultato elettorale con grande senso di responsabilità e di riconoscimento nei confronti di chi ci ha scelto alla guida del comune di Perugia”. Questo il commento a caldo del consigliere comunale Emanuele Prisco (Fratelli d’ Italia) dopo l’elezione di Andrea Romizi a sindaco di Perugia. Il neoeletto primo cittadino del capoluogo perugino anche oggi è sceso da Porta Sole, dove abita e lavora, nello studio di Fiammetta Modena, per andare, come ogni mattina da anni, a Palazzo dei Priori. Non più però da consigliere, ma da sindaco. La coalizione che lo ha sostenuto, indipendentemente dal momento della sua candidatura, arrivata dopo le dimissioni dell’avvocato Zaganelli, ora è pronta al lavoro per la costituzione della giunta e del programma di governo. “Il programma sarà quello di Andrea Romizi”, ha dichiarato Prisco, raggiunto telefonicamente da Tuttoggi. “I cittadini hanno accolto il bisogno di rinnovamento anche a livello locale, di una necessità di cambiamento che si è poi espressa e trasformata nel 58% dei voti”.
I primi 100 giorni – Sul piatto dunque gli interventi per rendere efficace la macchina amministrativa: “alle porte c’è Umbria Jazz. La città deve essere pronta ad accogliere uno degli eventi più importanti per Perugia e per tutta l’Umbria. Dovremmo poi confrontarci sul calcolo delle aliquote per la Tasi”, la cui applicazione subì un rinvio già prima del 25 maggio e dunque a fronte del primo turno elettorale, “sulla riapertura del centro storico. Sarebbe importante riuscire a togliere la tassa di soggiorno per l’estate. Ognuno di noi comincerà a marciare e lavorare in base alle proprie competenze, sui singoli punti del programma”. Alacremente, ha aggiunto: non in maniera affrettata, ma efficace e puntuale. “Abbiamo ricevuto offerte di aiuto, tutte gratuite, da amici esperti che vorranno darci una mano a raggiungere quanto già esplicitato nel programma”.
Gli sconfitti – “Ci sono persone in gamba anche nel centrosinistra: l’alternanza farà bene a chi adesso si trova all’opposizione”. Il riferimento è naturalmente al centrosinistra e al partito del sindaco uscente Wladimiro Boccali, il Pd, che in queste ore, a livello comunale, provinciale e regionale, è alle prese con una serie di scosse e sommovimenti. “Dopo 70 anni di amministrazione, il centrosinistra ha peccato nel pensare di vincere comunque le elezioni, nonostante le richieste della cittadinanza di rinnovamento contro la conservazione. Si è trincerato nel palazzo e ha perso sicuramente una posizione politica importante”. Si tratta ora di prendere le carte in mano, di riuscire a comprendere in maniera reale e approfondita cosa fare, “far funzionare i servizi, facendo star bene i lavoratori”. Il pensiero va naturalmente alle municipalizzate, Gesenu in primis, dopo le dimissioni di Ventanni a un passo dal ballottaggio.
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