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Autovelox: interrogazione dei consiglieri Pd

Redazione

Autovelox: interrogazione dei consiglieri Pd

Gio, 08/03/2012 - 12:18

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“Controllare l’uso degli autovelox da parte dei Comuni per scongiurarne un utilizzo improprio non finalizzato in via principale alla sicurezza stradale.” E’ quanto si chiede in un’interrogazione presentata da Giuliano Rossi, Pierluigi Spinelli, Andrea Maurelli, Giampiero Lattanti, Daniele Longaroni, Emidio Gabbiotti e Stefano Puliti che sollecitano l’assessore provinciale alla Viabilità a verificare i motivi della presenza degli autovelox lungo i tratti stradali provinciali di Acquasparta, Montecastrilli, San Gemini e Terni. “Controllare se l’utilizzo sia improprio – dicono i firmatari – e non finalizzato alla sicurezza, se gli strumenti siano autorizzati, se i proventi vengano reinvestiti per migliorare le strade, se è vero che esistano incentivi ai vigili legati al numero di multe, se sia possibile ridurre le spese accessorie correlate alle contravvenzioni e se sia vero che sono stati abbassati in alcuni tratti i limiti di velocità preesistenti.” Di seguito il testo integrale dell’interrogazione: “Si sta diffondendo un preoccupante fenomeno segnalato da automobilisti e associazioni di consumatori, ossia il rischio che alcuni Comuni della nostra Provincia utilizzino in maniera impropria gli strumenti di rilevazione di velocità sulle strade, fissi o mobili, noti come autovelox. E’ giusto e legittimo portare avanti una politica di prevenzione stradale che, peraltro, alcuni Comuni hanno già perseguito attraverso la messa in sicurezza della carreggiata e dei guard rail dei tratti più pericolosi, il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale e il ricorso a dissuasori. Sembra, tuttavia, si stia assistendo da parte di alcune municipalità, al tentativo di mascherare la ricerca di sicurezza sulle strade con l’effettiva intenzione di disporre di un utile quanto inappropriato strumento di finanziamento, rappresentato appunto dalle sanzioni contro gli automobilisti in transito, divenute ormai la principale voce nelle entrate del bilancio. Sono state segnalate infatti alcune situazioni anomale di autovelox nascosti, postazioni mobili con pattuglie di vigili urbani in tratti rettilinei lontani da centri abitati o limiti di velocità su tratti sostanzialmente sicuri abbassati senza alcuna ragione. Per ciò che riguarda la necessaria visibilità delle apparecchiature di controllo e la presenza di vigili urbani su strade non comunali, anche recentemente sentenze di vari Tribunali e della stessa Corte di Cassazione in risposta a ricorsi di automobilisti, hanno sancito che l’autovelox deve essere usato come mezzo di prevenzione e le postazioni, siano esse fisse o mobili, devono sempre essere ben visibili e adeguatamente segnalate. La sorveglianza è strumento fondamentale per la sicurezza stradale quando è posta ben in evidenza, ossia è correttamente segnalata, è collocata in tratti realmente pericolosi e rispetta a pieno le disposizioni normative, poiché in questo modo dissuade l’automobilista in transito dal procedere a velocità sostenuta e determina utili rallentamenti in tratti che richiedono basse velocità. L’esempio lampante del corretto funzionamento di questo sistema è rappresentato da quanto accaduto in Gran Bretagna dove dal 2000 la collocazione di sistemi di sorveglianza in modo capillare su tutta la rete stradale ha portato ad un dimezzamento degli incidenti stradali, senza però determinare un sostanziale incremento di multe comminate. Ciò in quanto tutte le telecamere collocate sono ampiamente segnalate e rese ben visibili ed hanno esclusivamente la corretta finalità di dissuadere l’automobilista, intervenendo a suo vantaggio per ridurre il pericolo e non punendolo per consentire agli enti pubblici di far cassa. Quanto alla questione del controllo da parte vigili urbani, disposizioni normative sanciscono che vi debba essere un’autorizzazione prefettizia all’effettuazione di rilevazioni, ciò anche al fine di evitare che esigenze di cassa delle municipalità spingano le autorità a rinunciare al presidio del centro cittadino in ragione di facili operazioni di controllo in tratti stradali non di competenza comunale. Ciò tenendo conto del fatto che spesso i piccoli comuni hanno un numero limitatissimo di vigili urbani, 1 o 2 unità, che potrebbero essere piuttosto destinati ad una corretta sorveglianza dei centri abitati. Infine anche il tema dei bassi limiti di velocità merita un’attenzione particolare poiché è paradossale che laddove vi sia stata una revisione dei limiti di velocità su strade comunali e provinciali questa abbia portato ad un abbassamento dei limiti, mentre è evidente che negli ultimi anni c’è stato un miglioramento complessivo del manto e delle condizioni della maggior parte dei tratti stradali, così come c’è una sempre maggiore accuratezza degli strumenti di sicurezza di cui i veicoli moderni sono dotati. In reazione alle anomalie sopra descritte, segnalate in taluni casi nel territorio provinciale, stanno prendendo posizione associazioni di consumatori che contestano l’abuso di strumenti di controllo talvolta usati in modo improprio e richiamano le autorità ad una corretta applicazione del Codice della strada e della relativa normativa, guardando non solo agli aspetti che regolano i limiti di velocità ma anche a quelli che definiscono il corretto uso degli strumenti di controllo e rilevazione. Peraltro si è assistito recentemente a diversi episodi di vandalismo contro autovelox e altre apparecchiature collocate lungo i tratti stradali della provincia. Tali atti vanno assolutamente condannati senza indugio, ma per la frequenza con cui si verificano, assai maggiore rispetto al passato, evidenziano una reazione sociale che dovrebbe alimentare un dibattito tra le persone di buon senso sulle ragioni che vi sono alla base. Pertanto si chiede all’assessore competente: se sia opportuna una politica di controllo riguardo all’eventuale utilizzo improprio di strumenti di rilevazione della velocità da parte dei Comuni della Provincia, tenendo conto che talvolta non viene rispettato quanto prevede la normativa e si sia piuttosto in presenza di postazioni fisse o mobili non solo poco visibili, ma addirittura nascoste, non adeguatamente segnalate, con tarature che non tengono conto di eventuali errori strumentali, poste in tratti rettilinei lontani dai centri abitati, dove non si configurano problematiche particolari di sicurezza ma si evidenzia l’esclusivo obiettivo di comminare multe; se e per quale motivo siano state concesse nuove autorizzazioni a collocare autovelox, con o senza la presenza di vigili, lungo le strade provinciali, ad esempio in tratti limitrofi ai Comuni di Acquasparta, Montecastrilli, Sangemini, Terni; se i vigili urbani che si collocano con postazioni mobili di autovelox lungo la E45, e altri tratti stradali provinciali abbiano la necessaria autorizzazione e, dunque, se la prefettura abbia modificato la precedente politica del non consentire o comunque limitare allo stretto necessario l’intervento di vigili urbani con autovelox lungo la direttrice della E45; se non sia opportuno rivedere la concessione delle suddette autorizzazioni, limitandole ai casi strettamente necessari ovvero a particolari situazioni di pericolo; se e in quale misura gli introiti garantiti dalle multe comminate vengano riutilizzati per la messa in sicurezza dei tratti più pericolosi e più in generale per la manutenzione delle strade della provincia; se sia vero che esistono forme di incentivi per i vigili urbani ad erogare multe, con il rischio di un effetto sulla loro condotta più attenta alla sanzione del cittadino che ad una reale funzione di prevenzione; se sia possibile ridurre le sanzioni accessorie applicate alle multe (es. spese di notifica) che risultano particolarmente alte, se sia vero che i termini per il pagamento e il ricorso indicate nei verbali siano contraddittori rispetto a quanto prevede la normativa e che i cittadini intenzionati a presentare ricorso o a comunicare precisazioni siano costretti ad evitabili adempimenti burocratici (es. spedizione di raccomandata); se risponde al vero la segnalazione di diversi cittadini per cui sono stati abbassati precedenti limiti di velocità in alcuni tratti delle strade provinciali e piuttosto non si ritenga utile rivedere nei tratti più sicuri i limiti di velocità fissati decenni fa quando le strade erano mulattiere e i mezzi non garantivano le medesime condizioni di controllo e di tenuta di strada, tenendo conto del miglioramento delle condizioni stradali, oltre che della sicurezza dei veicoli.”

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