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Ast Terni, continuano presidi / Studenti vicini a operai / Cgil risponde a ministro Guidi

Luca Biribanti

Ast Terni, continuano presidi / Studenti vicini a operai / Cgil risponde a ministro Guidi

Istituzioni incontrano rappresentanti della CCMI
Ven, 10/10/2014 - 14:17

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Dopo la giornata convulsa di ieri che ha portato i lavoratori dell’Ast a bloccare la stazione ferroviaria, oggi continuano i presidi davanti alle portinerie della fabbrica, con la scadenza di 2 ore per turno di entrata. Questa mattina, alcuni studenti hanno fatto visita agli operai per portare la loro solidarietà, mentre la politica continua a esprimere forte preoccupazione per l’andamento della vicenda.
È intervenuto anche Joaquin Almunia, commissario della Commissione Europea per la Concorrenza: “Stiamo monitorando da vicino ciò che sta accadendo, soprattutto in riferimento ai volumi produttivi dell’azienda” – ha detto Almunia, voce alla quale si è accompagnata quella del ministro Federica Guidi: “Le distanze tra le parti sono ancora molto lontane – ha detto il ministro – sono molto preoccupata per come stanno volgendo le cose. Il Governo farà comunque di tutto affinchè la trattativa si concluda nel miglior modo possibile”.

Lo stesso ministro, nella giornata di ieri, aveva dato la sua versione dei fatti su cosa fosse successo nel giorno dello strappo, ma oggi è arrivata la replica di Attilio Romanelli, segretario provinciale Cgil: “Le OO.SS. non hanno firmato il documento presentato dal Governo perché non affrontava in modo chiaro i punti che hanno importanza fondamentale per la permanenza di AST nella siderurgia europea. Nel documento si recepiva quanto proposto dall’azienda nel piano industriale presentato il 14 luglio 2014, ovvero l’attività fusoria per un solo forno e la riduzione del mix produttivo con le riduzione dell’acciaio semi lavorato non considerato remunerativo. Gli investimenti ordinari di 100 milioni in 4 anni con l’aggiunta del trasferimento della linea 5 da Torino calcolata intorno ai 30 milioni sono insufficienti per garantire l’equilibrio dalle OO.SS. richiesto 1200000 t. di fuso e 1000000 t di spedito. In assenza di questo nascono i 557 esuberi. Ora per chi finge di non capire questo percorso avrebbe determinato la riduzione dello stabilimento ternano nell’immediato con il rischio per il futuro di vedersi trasformati in un solo reparto di laminazione a freddo con 700/800 occupati. Queste condizioni sono inaccettabili, ora se il Governo è davvero intenzionato a difendere uno degli stabilimenti fondamentali per la siderurgia italiana deve lavorare per accelerare i tempi della vendita di AST in blocco in quanto Thyssen non costituisce una proprietà responsabile ed adeguata per la sopravvivenza di AST, visto anche lo stato finanziario in cui si trova”.

Nel frattempo le istituzioni locali hanno espresso una forte critica alle politiche europee sulla concorrenza, soprattutto per come sono state applicate nel settore industriale e nel comparto dell’acciaio in riferimento al caso che ha visto protagonista la Commissione sulla vicenda AST – Thyssen Krupp – Outokumpu. Il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore regionale all’economia Vincenzo Riommi hanno dichiarato il loro disappunto ai rappresentanti della CCMI (la Commissione consultiva sulle trasformazioni industriali), sezione del Cese, organismo consultivo della Commissione Europea, il cui ufficio di presidenza si è riunito stamattina a Terni. La CCMI ha ricevuto ed ascoltato i rappresentanti delle istituzioni locali sul tema dell’impatto delle politiche industriali europee sui territori.

La presenza della CCMI a Terni, programmata da tempo, è coincisa con la fase più calda della vicenda AST/Thyssen Krupp ed è stato dunque inevitabile che i temi maggiormente approfonditi nella mattinata siano stati proprio quelli relativi ai rapporti tra la situazione dell’Ast e le politiche europee. Il sindaco Di Girolamo ha in particolare ricostruito tutti i passaggi dei rapporti tra le istituzioni locali e le istituzioni europee sulla vicenda Ast, a cominciare dall’interlocuzione con il vice presidente della Commissione  e commissario antitrust Almunia e con la Commissione europea. Da parte di Riommi e di Di Girolamo è stata anche sottolineata la criticità relativa alle questioni della carenza di vincoli sulla qualità dell’acciaio importato da paesi extra UE. Più in generale, invece, i rappresentanti delle istituzioni locali hanno manifestato l’esigenza che l’UE ponga al centro del proprio operato il rilancio delle politiche industriali, auspicando un vero e proprio Industrial compact.

Segnali importanti in questo senso, secondo Di Girolamo e Riommi, vengono anche dal nuovo piano europeo della siderurgia, che va però ora sviluppato e reso concreto. Da parte del presidente del CCMI Trias Pinto e dell’ufficio di presidenza del CCMI c’è stato l’impegno di riportare nelle sedi istituzionali competenti, attraverso le loro relazioni, la situazione del territorio ternano e umbro e tutte le criticità manifestate.
Il sindaco Di Girolamo e l’assessore Riommi, hanno ringraziato la CCMI per l’attenzione riservata al territorio umbro e ternano in una fase delicata come l’attuale, nella quale qualsiasi interlocuzione con le istituzioni UE viene ritenuta particolarmente importante.

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