“In questi giorni, più volte anche a mezzo stampa, abbiamo espresso la nostra vicinanza ai Lavoratori diretti ed indiretti di Artoni Trasporti, coinvolti nella pesantissima crisi aziendale che ha investito il gruppo, peggiorata dal comportamento irresponsabile di Fercam. Purtroppo, iniziano a vedersi i frutti avvelenati di questa situazione. Nella giornata di martedì infatti, i 14 Lavoratori della cooperativa presente nella filiale di Perugia, che effettuavano le operazioni di facchinaggio, sono stati raggiunti da lettera di licenziamento”. Così in una nota Marco Bizzarri, segretario generale della Filt Cgil Umbria.
Artoni, lavoratori in sciopero | Sono 80 i posti a rischio in Umbria
Nella giornata di martedì la cooperativa stessa ha comunicato, in base a quanto riportato nella nota del sindacato, di volere interrompere in maniera definitiva i rapporti con la Artoni a causa del valore dei crediti accumulati e difficilmente esigibili, pertanto i lavoratori, non essendo stato possibile prevedere una ricollocazione, sono stati licenziati.
“Mentre a Roma ancora si cerca una soluzione per salvare i lavoratori diretti, ecco che come sempre accade, a finire nel tritacarne sono i lavoratori indiretti, i lavoratori degli appalti – afferma Bizzarri – quelli come al solito più esposti a situazioni di questo tipo. Vicende di questa natura sottolineano quanto nel nostro paese ci sia bisogno di tutele nuove per questi lavoratori: per questo come Filt Cgil rilanciamo con forza la necessità di andare a votare al più presto per i referendum indetti dalla CGIL nazionale, uno dei quali – conclude il segretario Filt – prevede proprio il ripristino della responsabilità solidale negli appalti, elemento questo di garanzia per i lavoratori fortemente indebolito negli anni”.