E' inarrestabile il trend che porta alla presidenza delle più importanti nazioni Latino Americane delle donne.
Questa volta , dopo il Cile con Michelle Bachelet , è il turno dell'Argentina , anche se la nuova ” Presidenta” non era nuova alla vita presidenziale.Il sogno è diventato realtà. Cristina Fernandez Kirchner, la consorte del presidente uscente Nestor Kirchner, entrerà il 10 dicembre prossimo nella storica Casa Rosada, prima donna a farlo in Argentina per volere popolare. I primi exit poll avevano assegnato alla avvenente 'first lady' argentina “intorno al 46% dei voti”, con oltre 20 punti di vantaggio sulla battagliera leader della Coalizione civica Elisa Carriò.
Un pronostico poi confortato anche dalle prime cifre ufficiali, che con il 17% dei seggi scrutinati le assegnavano il 42,47% dei voti, davanti all'ex ministro dell'Economia Roberto Lavagna (20,93%) e Elisa Carriò (18,85%). Nel suo primo intervento dopo la vittoria, la Kirchner ha detto fra le grida e gli applausi dei militanti peronisti che “abbiamo vinto ampiamente, forse con la maggior differenza tra prima e seconda forza” nella storia della nostra democrazia. Con parole volte alla riconciliazione della società, la futura 'presidenta' ha ringraziato Nestor Kirchner “il mio compagno di tutta la vita” che “con i suoi successi ed i suoi errori ha dimostrato di essere un uomo profondamente impegnato con il suo paese ed il suo popolo”. Reprimendo a tratti l'emozione, la Kirchner ha riproposto il suo progetto di “concertazione pluralistica” con cui superare “le vecchie antinomie” e “lavorare per i profondi cambiamenti che ci attendono”.
L'opposizione, rappresentata dalla stessa Carriò e dall'ex ministro dell'Economia Roberto Lavagna, si è rifiutata in un primo momento di accettare la sconfitta, preferendo moltiplicare le denunce di “irregolarità e furto di schede”.
Il trionfo della proposta sostenuta dal presidente Nestor Kirchner – rafforzamento del modello economico e impegno per una concertazione pluralista di centro sinistra sul piano politico – é stato ulteriormente confermato anche dai primi dati relativi alla provincia di Buenos Aires (il bacino elettorale più importante del paese), dove il vicepresidente uscente, l'italo-argentino Daniel Scioli è stato eletto governatore con quasi il 50% dei voti. Il risultato delle presidenziali, previsto peraltro bene dai sondaggi della vigilia, pone fine a mesi di tensioni legate ad una interminabile campagna elettorale durante la quale la candidata peronista è stata sempre prima nei favori dell'elettorato, con qualche scivolamento verso la fine, tale da spingere la Carriò a rilanciare l'ipotesi di un ballottaggio il 25 novembre.
Nei primi commenti gli analisti hanno rilevato che la vittoria di Cristina Kirchner al primo turno rappresenta il migliore degli scenari per il suo mandato presidenziale, per “le importanti decisioni che dovranno essere prese” per concretare “i sogni che mancano”, a cui Cristina ha fatto allusione nel suo comizio finale giovedì scorso. Entrando nella Casa Rosada per volere popolare – prima di lei lo fece Maria Estela Martinez de Peron, ma per la morte del marito – la Kirchner andrà ad unirsi al drappello di donne – fra cui Michelle Bachelet in Cile, Angela Merkel in Germania – che guidano le sorti dei rispettivi paesi.
Che non sia dunque questo un viatico per altre prossime importantissime elezioni presidenziali in giro per il mondo .
Finisce un Tabù , e sopratutto in una zona del mondo dove appena qualche anno fa sembrava che ciò fosse assolutamente impossibile , dove i regimi militari , il ” machismo” ,sembrava la dovesse fare da padrone ancora per molto tempo.
Sarà un compito arduo per la ” Presidenta” , già si profila all'orizzonte il primo scoglio che potrebbe essere un impoverimento eccessivo di quella popolazione meno abbiente che con il controllo dei prezzi messo in atto dall'ex Presidente Kirchner aveva ricominciato a respirare.
In Italia comunque per le presidenziali o il capo del governo tutto tranquillo!! Il problema non si pone ….
CARVAN