Un appello a rispettare l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio e un invito alla sensibilizzazione dei giovani. E’ quello che arriva dalla sezione umbra della Simeu, l’associazione che riunisce i medici dell’emergenza – urgenza.
La società di medicina ha diramato infatti una lettera aperta ai cittadini dell’Umbria. “Con questa lettera – spiegano – vogliamo sottolineare il comportamento responsabile a cui si sono finora attenuti i cittadini nell’utilizzo dei servizi di emergenza territoriale ed ospedaliera di tutta l’Umbria, ma vorremmo anche enfatizzare la necessità di recepire in maniera seria quanto riportato nel DPCM pubblicato ieri”.
La lettera aperta dei medici dell’emergenza – urgenza
“Cari cittadini umbri, recentemente la sezione regionale della Società italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (SIMEU) è intervenuta a livello mediatico chiedendo aiuto alle istituzioni regionali circa la necessità di un’adeguata riorganizzazione del servizio territoriale ed ospedaliero di emergenza / urgenza. Inoltre è stata chiesta una presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica, e quindi degli organi di stampa, del duro lavoro che gli operatori sanitari svolgono in questo campo.
Adesso ci sembra oltremodo opportuno rivolgerci direttamente a voi che siete i primi ad accedere alle nostre strutture nel momento del vero bisogno e dell’emergenza: la vostra salute rappresenta il senso e lo scopo ultimo del nostro difficile e faticoso lavoro.
Nell’ultima settimana abbiamo tutti apprezzato la vostra comprensione ed il maggior scrupolo nella richiesta del nostro intervento. In breve tempo avete razionato le richieste di intervento come raccomandato dalle istituzioni, impiegando in maniera adeguata i servizi telefonici messi a disposizione a livello regionale (numero verde 800 63 63 63) e nazionale (1500). Grazie alla vostra collaborazione e alla conseguente riduzione dell’afflusso a tutti i servizi di emergenza regionale, questi stessi servizi stanno usufruendo del giusto lasso temporale per studiare, insieme alle istituzioni e agli altri dipartimenti ospedalieri, i possibili futuri scenari al fine di impostare un’immediata ed adeguata riorganizzazione.
Il compito istituzionale di SIMEU, che ricordiamo essere una società scientifica, apolitica e senza scopo di lucro, è quello di promuovere la formazione degli operatori sanitari, la ricerca scientifica, ma anche una corretta informazione della popolazione.
Appello a limitare gli spostamenti
E’ con queste premesse quindi che vi chiediamo un ulteriore sforzo: quello di seguire quanto indicato, e al momento non ottenuto in modo coercitivo, dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8/3/2020. Adeguati comportamenti personali, e quindi rispetto di quanto consigliato nel suddetto DPCM, non rappresentano una limitazione personale, ma consentono la tutela della nostra stessa salute, di quella dei nostri cari e di tutti quegli operatori sanitari che ogni giorno si impegnano e rischiano la propria incolumità per garantire la salvezza altrui. Quindi vi invitiamo calorosamente a limitare gli spostamenti non necessari e a rimanere, ove possibile, nelle vostre abitazioni per evitare l’aumento esponenziale dei contagi.
Rischio di non poter garantire un’assistenza adeguata per tutti
Il nostro sistema dell’emergenza, grazie ai vostri corretti comportamenti, è al momento garante della possibilità di un intervento incondizionato (verso tutti), ma la salvaguardia di questo principio è correlata alla prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Se dovessimo raggiungere un numero di contagiati che il sistema sanitario non è in grado di sostenere, ci troveremmo nella condizione di non poter garantire un’assistenza adeguata per tutti.
Vi preghiamo di diffondere questo messaggio a tutti i vostri cari, soprattutto ai più giovani, che forse per minor consapevolezza possono sottovalutare l’importanza di queste misure preventive. Ognuno di noi deve pensare all’incolumità dei propri nonni, genitori, zii o figli, che in una condizione di grave emergenza potrebbero non avere possibilità di accesso alle cure efficaci”.