“Non vogliamo che Perugia si trasformi in un enorme centro sociale nel quale tutto, anche ciò che è illegale, sia consentito”. Così gli esponenti di opposizione in Consiglio comunale a Perugia dopo la serata definita da qualcuno nel gruppo social “Ponte San Giovanni da borgo a paese” un “rave party a cielo aperto”. Numerose le segnalazioni di musica techno ad alto volume nel Parco Bellini, anche ben oltre la mezzanotte, come lamentato da alcuni residenti.
“Ricevute le allarmanti segnalazioni dei cittadini ci siamo recati sul posto per andare a vedere effettivamente cosa stava accadendo – dichiarano alcuni esponenti della coalizione di minoranza, composta da Fdi Fi Perugia Civica Progetto Perugia e Gruppo Scoccia – abbiamo visto con i nostri occhi giovani che sniffavano droga nel parco pubblico nel quale si aggiravano ragazzi ubriachi e barcollanti, molti erano provenienti da varie parti d’Italia, al centro dell’ipotetica pista da ballo è stata accesa anche una torcia da stadio”.
“Questa mattina – si legge nel comunicato – è stata scattata una fotografia ad un coltello a serramanico rinvenuto sul posto, poco lontano dal parco un testimone racconta di aver visto una siringa e non sono certo mancate bottiglie di birra abbandonate, cartocci di stagnola e bottiglie di plastica bucate, probabilmente utilizzate per fumare».
Segnalazioni sono arrivate anche riguardo l’accesso, avvenuto durante la notte tra domenica e lunedì, nel cantiere lato chiesa e nel cantiere parco scuola.
“Tutto questo – attacca l’opposizione – si trasforma in mancanza di sicurezza per i cittadini e degrado. Eventi come questo sono stilisticamente molto diversi rispetto a quelli che venivano svolti fino a poche settimane fa con la più pacata amministrazione Romizi. Perugia deve continuare ad essere una città sicura, episodi come questi inquietano i residenti che senza mezzi termini l’hanno definita ‘una scena spettrale e da paura’. La nostra città – conclude l’opposizione – non deve trasformarsi in un centro sociale a cielo aperto, a qualcuno forse potrebbe perfino piacere l’idea ma noi non lo consentiremo”.
La replica dell’assessore Croce
Ma l’assessore con delega agli spettacoli dal vivo, Fabrizio Croce, non ci sta e parla di “narrazione strumentale e ampiamente manipolata” a proposito di quanto avvenuto a Ponte San Giovanni.
Ricordando che la Street Parade è parte integrante del programma della manifestazione Al Ponte Festival organizzata da una serie di associazioni locali. Si è svolta nel pomeriggio di sabato dalle ore 17 alle ore 19. A ciò ha fatto seguito l’esibizione dei team musicali con dj set, presso il Parco Bellini fino alle ore 23.55, ovvero 5 minuti prima rispetto a quanto previsto dalla prescrizione rilasciata dalla commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo. L’evento -evidenzia l’assessore – risulta essersi svolto nel pieno rispetto delle autorizzazioni e delle indicazioni ricevute ed è stato seguito dalle forze dell’ordine in virtù delle implicazioni che ha comportato sulla circolazione stradale. Oltre alla presenza di 8 unità di vigilanza privata, ha visto il coinvolgimento attivo di Polizia locale, Guardia di Finanza e Questura. Gli organizzatori hanno previsto un posto fisso di assistenza con autoambulanza e un mezzo di primo soccorso che ha seguito il corteo musicale. Il tutto si è svolto senza alcun fatto significativo in termini di ordine pubblico. Il parco è stato poi sottoposto ad una pulizia accurata da parte della stessa associazione giovanile organizzatrice e restituito nelle condizioni in cui è stato trovato.
“Ci tengo a precisare inoltre – aggiunge l’assessore – che la manifestazione Al Ponte Festival è alla sua ottava edizione. Il programma e la relativa Street Parade, è stato presentato e inaugurato alla presenza delle autorità comunali e regionali, tra cui quella dell’assessore regionale della Lega Enrico Melasecche e del consigliere di opposizione Paolo Befani di Fratelli d’Italia”.
E a proposito dei disagi denunciati sui social, l’assessore afferma: “Pur non sottovalutando le segnalazioni riportate nella nota della minoranza, sulle quali faremo approfondimenti, è necessario ricordare che ogni evento pubblico comporta inevitabilmente una varietà di comportamenti. Non possiamo permettere che un singolo episodio o una ricostruzione falsata dei fatti vengano utilizzati per dipingere Perugia come un “centro sociale a cielo aperto”, posto che non ci riconosciamo in un’accezione pregiudizialmente negativa del ‘centro sociale'”.
L’assessore Croce specifica che il cantiere lato chiesa era totalmente transennato e presidiato da personale di sicurezza e che le bottiglie di vetro rinvenute non sono dell’organizzazione, in quanto alla stessa era stata interdetta la vendita del vetro. “L’amministrazione comunale è attivamente coinvolta nel monitoraggio e nella gestione della sicurezza durante gli eventi dal vivo. Stiamo lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine per garantire che comportamenti illegali, come l’uso di droga e l’eccesso di alcol, siano affrontati con fermezza” dice Croce. Che aggiunge: “Ritengo che questa manifestazione sia da considerarsi come un ponte tra le generazioni. Perugia è una città che promuove la cultura, il divertimento e la socializzazione in modo responsabile. Non possiamo permettere che la strumentalizzazioni soffochino la vitalità culturale e sociale della nostra comunità.
La nostra priorità rimarrà sempre quella di garantire un ambiente sicuro e accogliente per tutti, senza compromettere il diritto di esprimere liberamente la propria creatività e la propria socialità”.
(aggiornamento ore 18.45)