Arriveranno dallo spazio il messaggio e l’augurio che daranno il “via” all’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo da parte dell’astronauta Paolo Nespoli. Il famoso abete luminoso di Gubbio quest’anno sarà dunque dedicato alla scienza e al progresso tecnologico, rappresentato dalla collaborazione tra Agenzia spaziale europea (Esa) e Agenzia spaziale italiana (Asi).
Per la 37^ anno, il 7 dicembre prossimo, gli “Alberaioli” eugubini manterranno l’impegno preso da chi – nel 1981 per la prima volta – realizzò l’Albero sulle aspre pendici del Monte Ingino, concretizzando un sogno contro ogni logica e buon senso. “Per il nostro Comitato – spiega il presidente Lucio Costantini – è un onore dedicare l’Albero 2017 alla European space agency (Esa) e all’Agenzia spaziale italiana (Asi), tra le massime testimonianze di impegno per la ricerca scientifica, raro esempio di collaborazione oltre ogni confine nazionale, di sacrificio, competenza, passione e coraggio, senza protagonismi, personalismi e nazionalismi”.
Esa raggruppa 22 stati europei e lavora da oltre 50 anni con l’obbiettivo di sostenere e promuovere, per scopi esclusivamente pacifici, la cooperazione tra gli Stati europei nella ricerca e tecnologia spaziale e loro applicazioni. Asi è il partner italiano di Esa e uno dei più importanti attori mondiali sulla scena della scienza spaziale, con uno stretto e costante rapporto di collaborazione con la Nasa.
L’International space station (la Stazione spaziale internazionale, Iss) è tra i più prestigiosi progetti a cui partecipa Asi, sia con la realizzazione di apparati, sia con la partecipazione diretta di astronauti (Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Luca Parmitano, Samantha Cristoforetti, Paolo Nespoli).
Per la terza volta, Paolo Nespoli è a bordo della Iss che sta orbitando alla velocità di circa 37.000 km/h a 400 km di altezza e che, anche la sera del 7 dicembre, attraverserà i nostri cieli. Partito dalla base spaziale russa di Baikonur il 28 luglio, è impegnato a portare a termine la missione “Vita” (acronimo di Vitality, Innovation, Technology, Ability) con il compito di seguire oltre 200 esperimenti, la gran parte dei quali biomedici e il resto tecnologici; è altresì impegnato in una forte azione di comunicazione con l’intento di portare le attività di Esa e Asi alla conoscenza e comprensione di tutti.
“Il nostro vuole essere – aggiunge Costantini – un modesto riconoscimento per il lavoro di Esa e Asi, il ‘grazie’ che le persone comuni vogliono rivolgere loro per gli sforzi profusi nella ricerca. Noi possiamo solo intuire quanto importante sia il loro lavoro e quali ricadute possa avere in prospettiva sul miglioramento della vita di ciascuno di noi”.